Benessere e famiglia

COME MANTENERE IL BENESSERE IN FAMIGLIA

La famiglia è più di un gruppo di individui che vivono insieme. E' un entità complessa che ha un ruolo fondamentale nella promozione del benessere di coloro che vi appartengono.
I bambini in particolare tendono ad idealizzare la propria famiglia e a pensare ad essa come a qualcosa di speciale e di insostituibile. Ma anche gli adulti hanno bisogno, per il proprio benessere di pensare alla propria famiglia come un posto in cui sono considerati "speciali" e sono incoraggiati a perseguire le proprie aspirazioni.
Ciò non significa che una famiglia sana e promotrice di benessere per i suoi membri sia esente da conflitti. Al contrario, i conflitti sono fondamentali per permettere ai diversi membri di esprimere il proprio modo di essere e di pensare, i propri sentimenti, la propria individualità. E' fondamentale però, riuscire a gestire il conflitto, affinché esso possa diventare fonte di crescita per ogni membro della famiglia. I conflitti ignorati o gestiti male a lungo andare possono portare a situazioni di sofferenza intollerabili, nonché alla distruzione della famiglia stessa.
E' necessario innanzitutto riconoscere la presenza di conflitti. Alcune famiglie possono semplicemente negare la presenza di conflitti e "convincersi" che vada tutto bene, creando di fatto la tipica situazione del "fuoco che cova sotto la cenere": le conseguenze del conflitto prima o poi si manifesteranno in maniera violenta e apparentemente inaspettata.
E' importante poi voler comprendere, in maniera sincera, quali siano i veri desideri, opinioni e stati d'animo di ogni membro della famiglia. E' fondamentale che, nonostante la presenza di conflitti, ogni membro della famiglia possa sentire di poter esprimere se stesso liberamente, di condividere con gli altri le proprie emozioni, di poter manifestare le proprie opinioni sapendo di essere ascoltato e compreso.
In ogni famiglia esistono alleanze, coalizioni e rivalità. Ma in una famiglia "sana" queste coalizioni non sono rigidamente stabilite, esse tendono a cambiare a seconda delle situazioni, e non compromettono il buon funzionamento della famiglia stessa. Invece, alleanze stabili e durature sono fonte di malessere, a volte anche grave per i diversi membri della famiglia.
E' bene prima di tutto riconoscere la presenza di alleanze e coalizioni che, ripetiamo, sono del tutto normali in una famiglia che funziona bene, e chiedersi:
- “C'è un membro della mia famiglia con il quale sono più spesso in accordo (o in disaccordo?). Cioè, tendo ad allearmi con maggior frequenza con uno dei membri della mia famiglia?”
- “Quando i miei figli litigano, tendo generalmente a prendere la parti di uno di essi a discapito dell'altro o degli altri?
- “C'è una persona della mia famiglia con la quale trascorro la maggior parte del mio tempo libero?”
- “C'è qualche membro della mia famiglia che mi fa arrabbiare più degli altri o che più frequentemente si arrabbia con me?”.

Ma il benessere di una famiglia non si misura solo dal modo in cui vengono gestiti i conflitti e le alleanze. Altre domande che è importante porsi sono:
- Ci sono allegria e momenti di divertimento all'interno della famiglia? Gli impegni quotidiani sono tanti, e l'organizzazione di una famiglia richiede fatica e impegno. A volte gli imprevisti mettono a dura prova la pazienza e la capacità di resistenza di ognuno, soprattutto dei genitori, su cui grava la maggior parte della responsabilità del buon andamento familiare. Ma non rendiamo la nostra famiglia un luogo triste, pregno di impegni e di doveri, ciò non farebbe altro che appesantire la già dura routine quotidiana. Cogliamo ogni occasione per scherzare, per "sdrammatizzare", quando possibile. Facciamo in modo di pensare alla nostra famiglia come ad un posto in cui poter sorridere e far sorridere dopo una dura giornata di lavoro. Prendiamoci dei momenti belli, appena possibile: un pic-nic in un prato (anche vicino casa), una passeggiata fuori porta, una sorpresa per i figli o per il coniuge, una torta in un momento inaspettato.
- Esistono ruoli e regole chiaramente stabiliti e accettati, che siano comunque flessibili, in maniera da adattarsi ad eventuali imprevisti o cambiamenti all'interno della famiglia? Avere dei ruoli e dei compiti ben stabiliti aiuta all'interno della famiglia: ognuno sa cosa aspettarsi e da chi. L'importante è che tali ruoli siano espliciti e condivisi da ogni membro. Ovviamente, la situazione familiare può modificarsi da un momento all'altro, in maniera provvisoria o permanente (un membro della famiglia può essere temporaneamente impossibilitato a svolgere il suo ruolo per malattia o per un trasferimento temporaneo in un'altra città; oppure una persona che prima aveva molto tempo libero, può cominciare a lavorare). In questo caso è fondamentale la flessibilità: i ruoli e le regole possono essere rivisti per permettere a tutti i membri della famiglia di adattarsi al meglio alla nuova situazione.
- Sono presenti aspettative ragionevoli, realistiche e condivise su ogni membro della famigli? E' importante che ogni membro della famiglia sappia cosa ci sia aspetta da lui e condivida tali aspettative. Ed è anche importante che riconosca che tali aspettative nei suoi confronti siano adeguate: sia la percezione di una sottostima che di una sovrastima delle proprie capacità può creare grossa sofferenza in un membro della famiglia ed essere fonte di conflitto spesso latente.
In particolare le conoscenze, le abilità e la consapevolezza di sé dei bambini sono in continua evoluzione. E' importante che i genitori prestino attenzione a questi cambiamenti e adeguino le loro aspettative ad essi. Ma è anche importante che i genitori comprendano e facciano comprendere a i propri figli che non sono dei "supereroi": sono delle persone che hanno dei limiti che cercano di fare il meglio che possono.
- Ogni membro della famiglia sente di poter raggiungere la maggior parte dei suoi obiettivi personali e che i suoi bisogni sono soddisfatti? La famiglia è importante, ma lo è anche e soprattutto ogni membro che la compone. Situazioni in cui uno dei familiari sente che si sta “sacrificando per la famiglia”, che non raggiunge i suoi obiettivi personali per permettere agli altri di farlo sono molto pericolose, perché fonte di rancori e di rabbie, che se non espressi apertamente finiranno per minare le fondamenta della famiglia stessa; alla prima occasione il malcontento e la delusione verranno fuori sotto forma di ricatto (“io che faccio tanto per te, per voi…), di recriminazione, di boicottaggio. Intendiamoci, ci possono essere situazioni in cui un membro della famiglia decide di rinunciare temporaneamente ai suoi obiettivi personali per dedicare tempo ed energie agli altri membri (può succedere che una madre rinunci temporaneamente ai suoi obiettivi professionali per accudire i bambini piccoli). E' importante però che si tratti di una vera ‘decisione', che sia esplicitata, condivisa con gli altri membri della famiglia, e soprattutto che la persona stessa che prende la decisione e gli altri membri riconoscano i vantaggi personali che possono trarre da una decisione del genere (la madre, ad es. potrebbe sentirsi emotivamente gratificata dall'avere più tempo a disposizione da trascorrere con i propri figli; gli altri membri della famiglia potrebbero essere contenti che ci sia qualcuno che si occupi a tempo pieno della casa e dei figli, pur in presenza di un minor introito economico).
- La famiglia riesce ad affrontare evoluzioni e cambiamenti senza creare scontento nei diversi appartenenti? Le famiglie cambiano, per forza di cose. I figli crescono, i genitori ‘maturano'. Le richieste poste da e a ogni membro della famiglia sono destinate a modificarsi. La società stessa in continua evoluzione richiede dei cambiamenti all'interno delle famiglie. Importante è che tutto questo avvenga sempre nel rispetto reciproco e soprattutto permettendo ad ognuno di esprimere il proprio malcontento sapendo di poter contare sulla volontà comune di trovare una soluzione che sia più soddisfacente per tutti.
- Riusciamo a comunicare in maniera soddisfacente? Una comunicazione efficace è fondamentale perché i membri della famiglia possano sentirsi amati e compresi; possano sentire di poter contare gli uni su gli altri e poter raccontare cosa sta loro succedendo.
Per comunicare bene è importante prima di tutto renderci disponibili e sapere di poter contare sulla disponibilità degli altri membri della famiglia. Essere disponibili significa predisporsi a dedicare del tempo e a mettersi in uno stato d'animo adatto all'ascolto degli altri e alla esplicitazione dei propri pensieri e sentimenti. Facciamo di tutto per ritagliarci uno spazio per parlare con i nostri cari: tutto ciò che non è assolutamente indispensabile per il buon andamento della famiglia si farà dopo, se sarà possibile.
Aspettiamo che gli altri abbiano espresso le proprie idee e i propri sentimenti prima di parlare a nostra volta, cerchiamo di capire quali siano i veri sentimenti che stanno dietro le parole e, soprattutto, ascoltiamo anche se non siamo d'accordo.
Mostriamo empatia e chiediamo all'altro se abbiamo compreso davvero quanto sta provando.
Se desideriamo qualcosa da un membro della famiglia, esprimiamo in maniera chiara i nostri desideri e i nostri bisogni, non pretendiamo che li "intuiscano" o che sappiano "leggere dietro le parole".
Chiediamo agli altri di fare altrettanto con noi.

vedi: benessere e famiglia "insegnare l'autocontrollo ai figli"

Dott. Luigi Mastronardi (psicologo e psicoterapeuta; docente nel Corso di Perfezionamento in Psicoimmunologia nella Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università "La Sapienza" di Roma)