Graviola | Proprietà e Benefici | Cura il Cancro?

Proprietà e Benefici

Esistono evidenze scientifiche secondo le quali l'integrazione con Graviola (titolata in acetogenine annonacee) può risultare utile per:

  • produrre un effetto citotossico (capacità di danneggiare le cellule, in questo caso tumorali) nei confronti di linee cellulari dell'adenocarcinoma del colon, 10.000 volte superiore a quello dell'Adriamicina ® (Doxorubicin), chemioterapico usato nel trattamento di una vasta famiglia di forme tumorali.
  • In vitro, le acetogenine estratte dalla graviola hanno dimostrato importanti effetti citotossici contro cellule cancerose del fegato (epatoma), del seno (MCF-7), della prostata (PC-3), del pancreas (PACA-2), del polmone (A-549) e del colon (HT-29).
  • Il ministero della salute attribuisce alla Graviola Frutto solamente proprietà lassative (regolarizzatrici dell'intestino), dato che le proprietà antitumorali non sono supportate da un numero adeguato di studi clinici in vivo.

Ruolo biologico

La graviola è un alberello tipico delle calde aree tropicali caratterizzato dalle grandi foglie verdi e dai frutti commestibili giallo-verdi, venduti nei mercatini sud americani con il nome di Guanabana ed utilizzati nella preparazione di bevande dissetanti. Ai frutti sono attribuite proprietà lassative e regolatrici della funzione intestinale.

La più interessante utilità della graviola non è da ricondurre alle proprietà organolettiche e lassative dei suoi frutti, bensì a quelle del suo tronco, delle sue foglie, delle sue radici e dei suoi semi, utilizzati da secoli dalle popolazioni autoctone per le proprietà astringenti, antibatteriche, analgesiche ed ipotensive.
I risultati puramente empirici ottenuti per secoli dalla medicina etnica sono stati già dal 1940 affiancati ai primi dati scientifici ottenuti dalla medicina convenzionale, con l'individuazione di particolari principi attivi noti come annonacee acetogenine, protagoniste delle proprietà biologiche di questa pianta. Questi principi si concentrano, per l'appunto nelle foglie e nei fusti della pianta, mentre risultano inferiori nei frutti.

Gli incoraggianti risultati osservati hanno portato in breve tempo ad una florida sperimentazione che conta ad oggi più di 600 studi con ottimi risultati e che purtroppo non è stata affiancata da un altrettanto valido utilizzo in ambito clinico.

Notizie dal mondo scientifico

A dispetto della scarsa informazione relativa alle proprietà biologiche della graviola e dei suoi estratti, la letteratura scientifica offre numerosi spunti di riflessione sulle potenzialità terapeutiche di questi principi attivi, ponendo l'accento sulle :

  • Capacità antiparassitarie : utili a prevenire la progressione e la proliferazione del Plasmodium Falciparum, agente eziologico della malaria e ancora causa di numerosi decessi;
  • Capacità antibatteriche : sostenute dalla capacità inibitrice nei confronti dei sistemi di produzione energetica dei microrganismi ed utile ad inibire la crescita sia di batteri Gram positivi che negativi come Helycobacter Pylori, Campylobacter e Pseudomonas;
  • Capacità antidolorifiche: esercitate dalle potenzialità neuromodulatrici di questi principi attivi, in grado di agire al livello centrale modulando la trasmissione nocicettiva;
  • Capacità antinfiammatorie : osservate in vitro attraverso l'inibizione dell'espressione di geni pro-infiammatori come Nf-KB, attivatori della riprogrammazione flogistica della cellula;
  • Capacità antitumorali : documentate da diversi lavori scientifici effettuati in vitro e su modelli sperimentali, nei quali le annonacee si sono rilevate in grado di bloccare le cellule neoplastiche in fase G1 del ciclo cellulare, di indurre l'apoptosi attraverso l'attivazione della pathways intrinseca, inducendo così la regressione della massa tumorale.

Ottimi risultati in questo senso si sono osservati sia nei confronti di neoplasie ematologiche come le leucemie sia in modelli sperimentali di tumori solidi come quelli del colon-retto, gastrico e ovarico.

Ad oggi il limite più importante che appare dalla rilettura critica di questi lavori e che rimane inspiegato è l'assenza di trial clinici in grado di caratterizzare l'attività di questi composti sull'uomo e sulle sue patologie e di conseguenza la definizione di un dosaggio adeguato al trattamento o alla prevenzione delle suddette condizioni morbose.

Graviola: modalità di utilizzo

Tradizionalmente l'utilizzo della pianta sottoforma di decotto da infusione o di tintura garantisce l'estrazione dei principi attivi in concentrazioni apprezzabili.

Tuttavia la difficoltà di preparazione e la bassa riproducibilità delle titolazioni ottenute hanno spinto differenti case farmaceutiche, attive nel mondo fitoterapico, alla produzione di tavolette e compresse dai dosaggi standard e definiti.

Nonostante l'importante sforzo effettuato, mancano ad oggi trial clinici in grado di suggerire dosaggi validi e ben sperimentati nel trattamento delle varie patologie.

Per questo motivo il range di utilizzo oscilla sensibilmente dal grammo ai 2 grammi giornalieri, con ulteriori eccezioni in corso di particolari patologie.
L'assunzione di questi prodotti dovrebbe comunque essere supervisionata da personale esperto.

Effetti Collaterali

Anche in questo caso i principali dati provengono dalla sperimentazione animale, nella quale si è notata l'attività stimolatoria uterina potenzialmente pericolosa durante la gravidanza, che pone una seria controindicazione all'assunzione di questo prodotto nel suddetto periodo.

Inoltre l'attività ipotensiva, vasodilatatoria  e cardiodepressiva  potrebbe aumentare l'effetto terapeutico di farmaci antipertensivi e cardiodepressivi, rendendo poco gestibile la relativa terapia. Per questo è importante che ogni eventualità d'utilizzo venga preventivamente discussa con personale sanitario esperto ed informato sulle modalità d'uso, sui potenziali effetti collaterali e sulle interazioni farmacologiche della graviola.

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