Omega 3, 6, 9 | Cosa Sono? Spiegato Bene

Proprietà e Benefici

Esistono evidenze scientifiche secondo le quali una specifica integrazione con acidi grassi essenziali della serie omega-6 ed omega-3, può risultare utile per:

  • Riequilibrare il rapporto omega-6/omega-3 nella dieta, avvicinandolo ai valori considerati ideali (2:1); purtroppo. nella dieta tipicamente occidentale tale rapporto è spesso a favore dei grassi omega sei, con valori di c.a. 15 :1. Il nostro integratore presenta un rapporto omega-6/omega-3 di 0,82:1 ed è quindi ideale per avvicinare ai valori ideali il rapporto tipico della dieta occidentale;
  • Riequilibrare il rapporto omega-6/omega-3 nella dieta significa anche riquilibrare la presenza di questi acidi grassi nelle membrane plasmatiche (lo strato che riveste esternamente ogni cellula, regolandone gli scambi metabolici ed influenzando il metabolismo della stessa cellula e delle cellule vicine). Gli studiosi hanno dimostrato come la carenza di omega-3 e/o un eccesso di omega-6 nella dieta (condizione tipica delle popolazioni occidentali) si ripercuota negativamente sulla salute, giocando un ruolo chiave nell'insorgenza di numerose malattie soprattutto su base infiammatoria ed autoimmune;
  • Riequilibrare il rapporto omega-6/omega-3 nella dieta significa quindi prevenire o coadiuvare il trattamento di patologie come: dismenorrea (dolori mestruali) e sindrome premestruale, malattie cardiovascolari, ipercolesterolemia (colesterolo alto), ipertrigliceridemia (trigliceridi alti) alcuni tipi di cancro (al colon-retto e alla mammella), malattie infiammatorie ed autoimmuni (dermatite atopica, artrite reumatoide, psoriasi, asma, lupus eritematoso sistemico)

Ruolo biologico

Gli acidi grassi della serie 3, 6 e 9 sono lipidi fondamentali nella gestione del metabolismo lipidico cellulare e nel mantenimento di svariate proprietà biochimiche e fisiologiche utili nell'insieme al controllo di numerose funzioni cellulari, tessutali e d'organo.
Più precisamente :
Gli acidi grassi della serie omega 3, caratterizzati dalla presenza di uno scheletro carbonioso a 18, 20 e 22 atomi di carbonio con 3, 5 o 6 doppi legami (pertanto definiti insaturi), derivano fisiologicamente da un precursore comune definito acido alfa linolenico, presente principalmente nei prodotti di origine vegetale come l'olio di lino.


Grassi Essenziali


Tuttavia gran parte degli studi condotti sulla popolazione umana, si riferiscono principalmente ad altri due acidi grassi noti come acido eicosapentanoeico (EPA) e acido docosaesaenoico (DHA), presenti invece in alimenti di origine animale come il pesce e solo in piccolissima parte sintetizzati dall'organismo a partire proprio dall'acido alfa linolenico.
Il loro ruolo nel mantenimento delle funzioni fisiologiche è stato rivalutato seriamente a partire dai primi anni 80, rapportando le comuni abitudini alimentari di vari tipi di popolazione al rischio di insorgenza di patologie cardiovascolari e dimostrando una certa associazione tra il consumo di pesce e il basso rischio di accidenti cardiaci e vascolari.
Tali evidenze hanno innescato una serie di studi successivi, che hanno cercato di caratterizzare il ruolo molecolare e biochimico di questi elementi, evidenziando pertanto un ruolo complesso utile nel :

  • Ridurre lo stato infiammatorio complessivo, controllando la sintesi di citochine infiammatorie mediante la produzione di prostaglandine della serie 3 dotate di una naturale attività vaso protettiva ed antinfiammatoria;
  • Ottimizzare il metabolismo degli acidi grassi, contribuendo al mantenimento delle proprietà energetiche cellulari;
  • Strutturare le membrane cellulari, sostenendo l'integrità di membrana ed il signalling intracellulare.

Il tutto garantirebbe un azione preventiva nei confronti di patologie infiammatorie, cardiovascolari, neurodegenerative e metaboliche.


Grassi Essenziali


Gli acidi grassi della serie omega 6, anch'essi acidi grassi polinsaturi che differiscono chimicamente dagli acidi grassi della serie omega 3 per la posizione del primo doppio legame, rientrano tra gli acidi grassi essenziali, in quanto risulta necessaria l'introduzione alimentare al fine di soddisfarne il fabbisogno giornaliero.
Presenti soprattutto in alcuni alimenti di origine vegetale come l'olio di Enotrea o di Borragine, i più importanti per l'alimentazione umana sono rappresentati dall'acido linoleico e dell'acido gamma linolenico dai quali si originano i prodotti terminali con chiare caratteristiche biologiche.
Più precisamente a tali molecole si attribuisce :

  • Un ruolo strutturale importante, vista la loro presenza nelle membrane cellulari, utile a proteggere la cellula da eventuali aggressioni esterne, oltre che a garantire una corretta segregazione dei compartimenti intracellulari ed extracellulari;
  • Un attività mucoprotettiva diretta soprattutto nei confronti delle mucose ad alto turn-over come quella intestinale, la cui integrità è cruciale nell'evitare lo sviluppo di reazioni avverse ai cibi;
  • Un attività antinfiammatoria ed epatoprotettiva;
  • Un ruolo chiave nella sintesi delle prostaglandine della serie 1, importanti nel controllare i processi infiammatori, di aggregazione piastrinica e vasomotori.

A tali citochine si attribuisce anche un attività embriogenica importante nel garantire il corretto sviluppo del sistema nervoso fetale e la opportuna differenziazione cellulare.

Gli acidi grassi della serie omega 9, così definiti per la presenza del primo e unico doppio legame in posizione 9, presentano come capostipite della famiglia l'acido oleico, principale componente dell'olio di oliva pertanto fortunatamente presente in quantità adeguate nell'alimentazione mediterranea e pertanto non classificato tra gli acidi grassi essenziali.
Il suo ruolo biologico, per tanto tempo discusso senza riscontri biologici oggettivi, ha trovato recentemente collocazione nella prevenzione e nella terapia delle ipercolesterolemie, dimostrandosi efficace nell'incrementare le concentrazioni ematiche di colesterolo HDL e nel diminuire quelle di LDL, tanto da suggerire alle varie agenzie internazionali per la tutela della salute pubblica un incremento delle sue quantità giornaliere almeno al 15% delle calorie totali.
L'attività cardioprotettiva dell'acido oleico è stata ribadita ulteriormente in un recente studio condotto su oltre 160 pazienti ipertesi che ha dimostrato come l'incremento delle concentrazioni ematiche di acido oleico, anche solo del 2-3%, possa determinare un calo significativo della pressione arteriosa, riducendo uno dei principali fattori di rischio nell'insorgenza delle patologie cardiovascolari.
Acido OleicoRecenti lavori stanno inoltre cercando di caratterizzare eventuali capacità neuroprotettive dell'acido oleico, valutandone l'attività in corso di deficit cognitivi piuttosto che di patologie neurodegenerative ed evidenziando una modesta attività antideclino, paragonabile a quella dei più studiati omega 3.

Importanza di un integratore a base di Omega 3-6-9

L'evoluzione della ricerca in ambito medico ed in particolare di quella in campo nutraceutico ha spostato il tiro dai valori assoluti di acidi grassi essenziali assunti tramite la dieta, e pertanto valutati nella loro unicità, al rapporto tra i vari tipi di acidi grassi mono e polinsaturi presenti nella dieta ed agli effetti che questi presentano nel bilanciamento delle funzioni biologiche.
Per questo motivo quindi, quelli che erano i classici protocolli integrativi orientati unicamente all'incremento delle quantità complessive di omega 3 assunti con la dieta sono stati sostituiti dall'introduzione di regimi integrativi impegnati nel mantenimento dei corretti rapporti tra i vari acidi grassi.
Infatti recenti evidenze sperimentali hanno dimostrato come il rapporto tra acidi grassi omega 3 ed omega 6 nella dieta occidentale raggiunga valori di circa 1:20, molto lontani da quelli suggeriti dalle varie organizzazioni internazionali compresi tra 1:2 ed 1:6, che accompagnati dall'elevato contenuto di acido arachidonico e di acidi grassi saturi potrebbero spiegare l'elevata incidenza di patologie cardiovascolari che caratterizza la popolazione occidentale.
Per tale motivo quindi l'impegno dovrebbe essere indirizzato all'assunzione dei vari acidi grassi nei corretti rapporti, ed in particolare :

  • Acidi grassi monoinsaturi : 15 – 18% dell'energia totale della dieta;
  • Acidi grassi polinsaturi omega 6 : 5 – 8% dell'energia totale della dieta;
  • Acidi grassi polinsaturi omega 3 : 3 – 5% dell'energia totale della dieta.

L'uso di integratori di acidi grassi accuratamente bilanciati, potrebbe quindi facilitare il raggiungimento di tali rapporti, preservando la funzionalità cardiaca e vascolare e riducendo il rischio potenziale di manifestazioni patologiche clinicamente rilevanti.

Effetti collaterali

L'uso inadeguato di questo integratore potrebbe determinare la comparsa di disturbi gastrointestinali quali nausea, vomito, bruciore e dolori addominali.
Pazienti affetti da patologie cardiache, patologie metaboliche, diatesi emorragiche o grave obesità dovrebbero consultare il proprio medico prima di intraprendere l'assunzione di qualsivoglia integratore visti i potenziali effetti sul decorso di tali patologie.
Il prodotto è controindicato nei casi di patologia renale o epatica, cardiovasculopatie e/o ipertensione, in gravidanza, durante l'allattamento e al di sotto dei 12 anni e adolescenti non ancora formati.
In caso di uso prolungato (oltre le 6/8 settimane) è necessario il parere del medico.

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