Ribosio | Vantaggi e Benefici | E' Vero che Fa Male?
Proprietà e Benefici
La quantità di ATP* presente all'interno dei muscoli, immediatamente disponibile per l'utilizzo immediato è assai limitata, tale da sostenere uno sforzo di qualche secondo appena. Pertanto, una volta consumata, dev'essere prontamente riformata.
Il Ribosio, uno zucchero presente in natura e sintetizzato anche all'interno dell'organismo, facilita la risintesi di ATP all'interno del muscolo. Di conseguenza, considerata anche la sua capacità antiossidante dimostrata in atleti impegnati in uno sforzo di 25 minuti condotto alla soglia anaerobica, l'utilizzo di questo zucchero nella pratica sportiva può contribuire a migliorare la performance atletica, soprattutto in quegli sport che richiedono un'elevata capacità di sprint, cambi di ritmo e potenza anaerobica lattacida.
*moneta energetica del muscolo, spesa per acquistare movimento
Ruolo Biologico
Il D-ribosio è un monosaccaride costituito da 5 atomi di carbonio, pertanto definito pentoso, caratterizzato chimicamente da una struttura ciclica chiusa ad anello che ne influenza sensibilmente la funzione biologica.
Dal punto di vista funzionale questo zucchero semplice è coinvolto in vari aspetti metabolici e non solo dell'organismo umano, rappresentando pertanto un nutriente prezioso per la salute umana.
Più precisamente al D-ribosio si associa :
- Una funzione energetica : essendo coinvolto sia nella sintesi di glucosio 6 fosfato attraverso la via dei pentoso fosfati, sia nella resa di metaboliti intermedi in grado di rifornire la via glicolitica ed il ciclo di Krebs, principale pattern metabolico messo in atto dalla cellula per ricavare energia.
Inoltre il ribosio, partecipando alla formazione di nucleotidi come l'ATP, consente di mantenere ulteriormente un buon livello energetico cellulare. - Una funzione vitale rientrando nella produzione di nucleotidi coinvolti nella sintesi degli acidi nucleici, importanti nel garantire il processo di replicazione e divisione cellulare.
- Una funzione strutturale, rappresentano un precursore diretto di aminoacidi come istidina, glutammina, glutammato, prolina ed arginina.
Quindi il suo ruolo centrale nel metabolismo energetico potrebbe spiegare anche la necessità di ricorrere, in determinati casi, ed in particolare quando la spesa energetica supera le capacità organiche di ripristino, all'utilizzo di integratori dedicati.
D-ribosio come integratore
Il D-ribosio ha assunto nell'ultimo periodo un ruolo sempre più importante nei protocolli di supplementazione, visti anche i differenti studi presenti in letteratura.
Questo zucchero, che a temperatura ambiente si presenta come una polvere bianca inodore, è ottenuto industrialmente grazie all'utilizzo di complesse procedure produttive che prevedono l'impiego di bioreattori piuttosto che di fermentatori “batterici” a base di sciroppo di grano turco.
In ogni caso, perché il prodotto possa esser commercializzato, deve necessariamente esser sottoposto a numerosi processi di purificazione, in maniera da ridurre al minimo tutte le impurezze, rappresentate soprattutto da zuccheri differenti.
Nonostante teoricamente il ruolo principale del D-ribosio risulterebbe legato al potenziamento delle caratteristiche ergogeniche dell'atleta, gli studi presenti in letteratura dimostrano come tale attività risulti poco significativa a fronte invece di una spiccata attività antiossidante.
La corretta supplementazione con D-ribosio infatti, si è dimostrata efficace nel ridurre le concentrazioni ematiche di marcatori dello stresso ossidativo come la malonildialdeide ed il glutatione ossidato, proteggendo l'organismo dell'atleta dall'insulto ossidativo espletato dalle specie reattive dell'ossigeno.
Sorprendentemente quindi, la supplementazione con D-ribosio non dovrebbe essere programmata per aumentare le capacità performanti dell'atleta bensì per prevenire infortuni e cali fisici legati al danno ossidativo indotto dall'esercizio fisico intenso.
Modalità d'uso
Nonostante non vi siano indicazioni precise in merito al dosaggio da utilizzare, nei vari studi l'azione antiossidante si espleta attraverso il consumo di 7 gr di ribosio al giorno.
Sarebbe quindi indicato consultare un professionista, affinchè possa adeguare la dose di ribosio da integrare alle effettive necessità dell'organismo.
Questa consulenza risulta particolarmente importante, visti alcuni studi presenti in letteratura che dimostrano come un sovradosaggio di D-ribosio possa rappresentare un fattore limitante per la risintesi di ATP, paralizzando così le proprietà ergogeniche della cellula.
Effetti collaterali
Soluzioni acquose a base di ribosio mal solubilizzate o troppo concentrate, potrebbero determinare l'insorgenza di sintomi gastro-intestinali caratterizzati da nausea e vomito, dolori addominali crampiformi e diarrea profusa.
L'abuso di ribosio, soprattutto quando protratto nel tempo, potrebbe esser responsabile dell'insorgenza di patologie metaboliche come l'obesità ed il diabete, e le relative complicanze.
Non eccedere le dosi di D-ribosio consigliate.
In caso di uso prolungato oltre le 6-8 settimane, in gravidanza e durante l'allattamento è necessario il parere del medico. Il prodotto è controindicato al di sotto dei 12 anni.
Tenere lontano dalla portata dei bambini al di sotto dei tre anni. Gli integratori di D-ribosio non vanno considerati come sostituti di una dieta variata e di un sano stile di vita.
Studi - Bibliografia
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