Carciofo | Proprietà e Benefici | Per un Fegato Sano
Proprietà e Benefici
Esistono evidenze scientifiche secondo le quali l'utilizzo di un integratore a base di Carciofo, Boldo e Cardo mariano titolato in silimarina, può risultare utile per:
- promuovere la salute e la funzionalità epatica, esplicando un'azione depuratrice e stimolante nei confronti del fegato, anche quando appesantito da una dieta troppo elaborata (ricca di eccessi, come fritti o alcolici) o dall'uso di farmaci (consultare il medico) od integratori (come quelli proteici assunti per lunghi periodi di tempo). La sinergia di questi principi attivi, infatti, sembra - secondo la letteratura consultata -
- proteggere il fegato nei confronti di numerosi agenti tossici (come alcol, alcuni farmaci ed il veleno del fungo Amanita phalloides),
- stimolare la rigenerazione degli epatociti (le cellule del fegato), promuovendo la depurazione e la purificazione dell'organo;
- agire come antiossidante controllando il danno causato dai radicali liberi;
- ridurre i livelli di colesterolo nel sangue, grazie allo stimolo sulla sua escrezione biliare;
- migliorare i processi digestivi, con particolare riferimento ai pasti ricchi di grassi (per l'attività emulsionante della bile, secreta in maggiori quantità grazie alla presenza di questi estratti vegetali dalla nota attività coleretica e colagoga);
- rinforzare le pareti dei capillari ed espletare una blanda attività diuretica
Informazioni generali
Il carciofo (Cynara scolymus) , tipica pianta Mediterranea e Medio orientale, appartiene alla famiglia delle Asteraceae, più comunemente note come Compositae, caratterizzata dall’alto e robusto fusto da foglie di forma e dimensioni diverse e da fiori raccolti in un capolino che può raggiungere diametri di 5 – 15 cm.
Facilmente coltivabile, vista la capacità della pianta di crescere in climi miti e temperati come quello mediterraneo, consente all’Italia di mantenere il primato mondiale per la produzione di questo ortaggio.
Utilizzato in ambito culinario per l’intenso sapore, dal tratto amaro, il carciofo è da tempo apprezzato anche per le numerose proprietà fitoterapiche espletate soprattutto dagli acidi fenolici come l’acido cloro genico e l’acido caffeico, da terpeni, da fitosteroli e flavonoidi contenuti nelle foglie essiccate.
Potere fitoterapico del Carciofo
Le numerosissime attività fitoterapiche, attribuite come detto precedentemente a numerosi principi attivi contenuti nelle parti commestibili del carciofo, sono state descritte da diversi lavori scientifici, che ne hanno testato l’efficacia anche su pazienti e non solo su modelli cellulari o animali.
Dalla rilettura della letteratura quindi è possibile attribuire ai differenti principi attivi del carciofo, e soprattutto all’acido clorogenico, di cui oggi si valuta la titolazione, le seguenti attività :
- Attività coleretica e colagoga : in grado di incrementare la funzionalità epatocellulare con una maggior produzione e secrezione biliare, che si realizza in maniera dose dipendente;
- Attività regolarizzatrice della funzionalità intestinale : particolarmente efficace nel migliorare il transito intestinale, e strettamente correlata alla suddetta attività coleretica, utile nel migliorare l’assorbimento della componente lipidica della dieta;
- Attività ipocolesterolemizzante : molto probabilmente attribuibile all’incrementata eliminazione di colesterolo attraverso la bile, seppur non mancano studi in letteratura che correlano questo effetto anche ad una possibile attività di inibizione o modulazione dell’enzima HMG-CoA reduttasi;
- Attività antiossidante : particolarmente concentrata al livello epatico, dove la cinarina in collaborazione con potenti antiossidanti come i flavonoidi, è in grado di proteggere l’epatocita dall’insulto ossidativo indotto dalle specie reattive dell’ossigeno, preservando strutture importanti come le membrane plasmatiche, il DNA e le proteine citoscheletriche, e salvaguardando così la corretta struttura e funzionalità della cellula epatica;
- Attività antiaterosclerotica : legata alla suddetta azione antiossidante, in grado di preservare le LDL dall’ossidazione e dall’avvio verso la formazione della placca ateromasica;
- Attività ipoglicemizzante : osservata su ratti obesi e probabilmente correlata ad un miglioramento complessivo del metabolismo glucidico e del signalling insulinico.
Nonostante i diversi risvolti clinici nei quali gli estratti del carciofo potrebbero trovare applicazioni terapeutiche e preventive, al momento questi importanti “fitofarmaci” trovano indicazione nel trattamento delle disfunzioni epatobiliari ed intestinali e nell’ipercolesterolemia..
Modalità d'uso
La modalità d’assunzione varia sensibilmente dal modo in cui i principi attivi del carciofo vengono estratti e conservati.
A tal proposito prima di definire un dosaggio ottimale, sarebbe bene valutare la titolazione in principi attivi, il formato in cui questi sono presenti e gli obiettivi terapeutici per i quali vengono utilizzati.
Si rimanda quindi la formulazione del dosaggio all’erborista o al farmacista.
Rimane da sottolineare tuttavia la maggior efficacia biologica di questi principi attivi, quando assunti subito dopo il pasto, in maniera da esaltare le attività coleretiche e regolarizzatrici di queste sostanze.
Carciofo - Effetti collaterali
L’utilizzo degli estratti del carciofo secondo i dosaggi raccomandati, risulta praticamente privo di effetti collaterali clinicamente significativi, ad eccezione di reazioni gastrointestinali o da ipersensibilità.
Questi prodotti risultano invece controindicati in pazienti affetti da patologie epatiche, colelitiasi e colestasi e durante la gravidanza o l’allattamento.
Questi prodotti non devono essere intesi come sostituiti di una dieta varia ed equilibrata, e la loro assunzione dovrebbe avvenire dopo aver sentito l'opinione di personale esperto.
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