Coenzima Q10 | Benefici Anti-Invecchiamento

Introduzione

Il Coenzima Q10 è una molecola liposolubile appartenente alla famiglia dei composti ubichinonici e presente in tutte le specie animali. Il suo nome deriva proprio dall'ubiquitarietà con la quale è presente nelle differenti specie, mentre la sua struttura chimica è costituita da una coda isoprenica a 50 unità di carbonio alla quale è attaccata una testa benzochinonica.

Per via del suo fondamentale ruolo biologico, il Coenzima Q10 è sintetizzato in molti tessuti umani, grazie anche alla contestuale presenza di vitamina B6, mentre è assimilabile con la dieta attraverso il consumo di prodotti di origine animale, ma anche mediante legumi, frutta secca ed alcune verdure come i broccoli.

Storia

La storia dell'Idebenone nasce negli anni 70-80', quando i primi ricercatori iniziarono a caratterizzare il ruolo molecolare e clinico del Coenzima Q10.

Osservata l'efficacia di questa molecola nella prevenzione e nel trattamento di numerose condizioni patologiche, come l'insufficienza cardiaca, le patologie neurologiche e le patologie infiammatorie, si iniziarono ad identificare analoghi in grado di rispondere meglio sia alle esigenze terapeutiche che farmacocinetiche.

Numerosi analoghi terapeutici del Coenzima Q10 furono proposti con scarso successo, a volte troppo tossici e a volte inefficaci, eccezion fatta per l'Idebenone.

Struttura e funzione

Da questi anni di ricerca nacque così l'Idebenone, un analogo sintetico del Coenzima Q10, dotato anch'esso di funzione antiossidante e pro-energetica.

Fu una multinazionale farmaceutica Giapponese a introdurlo nel mercato come coadiuvante nella prevenzione del deterioramento della memoria nella patologia di Alzheimer.

La manipolazione della struttura chimica del Coenzima Q10 garantì un miglioramento delle proprietà farmacocinetiche, ottimizzandone sensibilmente la biodistribuzione nell'organismo e variando quello che era il suo classico pattern antiossidante.

L'imponente riduzione dei markers ossidativi, il controllo sulla formazione di proteine aberranti, nonché il miglioramento delle condizioni cliniche dei pazienti sottoposti a terapia con Idebenone, giustificò l'impiego di questa molecola nel trattamento di:

  • Patologia di Alzheimer;
  • Atassia di Friedreich;
  • Distrofie muscolari;
  • Neuropatie ottiche;
  • Disordini Mitocondriali.

Il ruolo biologico

In linea con la sua abbondante presenza nei vari tessuti, il Coenzima Q10 partecipa a numerose reazioni biologiche, fondamentali per la sopravvivenza cellulare. Più precisamente questa molecola interviene direttamente:
  • Nella sintesi di ATP, rappresentando un trasportatore di elettroni d'eccellenza nella complessa catena mitocondriale;
  • Nel controllo della funzionalità cellulare digestiva, costituendo un valido alleato nell'eliminazione di proteine aberranti o di potenziali specie patogene;
  • Nella protezione dal danno ossidativo, intercalandosi adeguatamente tra le membrane cellulari e nucleari, salvaguardandole allo stesso tempo dal deleterio processo di lipoperossidazione.
Vista l'importantissima funzione biologica, è facile immaginare come un deficit, fortunatamente raro, di questo fattore possa associarsi a differenti stati morbosi, come il diabete, l'insufficienza cardiaca, le dislipidemie e deficit neuro-muscolari.

Il Coenzima Q10 in medicina antiaging

Enormi passi avanti si sono compiuti negli ultimi anni nella caratterizzazione dei processi biologici alla base del processo di invecchiamento estetico e funzionale. Tra tutte le ipotesi sottoposte al vaglio degli esperti, sicuramente la genesi ossidativa rappresenta quella al momento più accreditata e caratterizzata dai maggiori studi scientifici.

E' noto infatti come l'incremento delle specie reattive dell'ossigeno - in parte sostenuto da una fisiologica sintesi endogena e in parte legato ad abitudini e stili di vita inappropriati - possa giocare un ruolo chiave nel declino funzionale cellulare che caratterizza l'invecchiamento. Queste specie reattive, infatti, danneggiando progressivamente le strutture cellulari e talvolta inducendone trasformazione, compromettono sensibilmente la funzionalità di numerosi tessuti e apparati.

In questo senso, quindi, il Coenzima Q10 gioca un ruolo chiave nel modulare sia la sintesi dei radicali liberi dell'ossigeno che il relativo effetto sulle membrane cellulari. Interessanti studi hanno infatti dimostrato come la supplementazione con Coenzima Q10 possa ridurre i markers di danno ossidativo, preservando la funzionalità cellulare e riducendo il rischio di danno genomico e della relativa trasformazione cellulare. Sempre in ambito antiaging, la supplementazione con Coenzima Q10 si sarebbe rivelata utile nel :

  • Prevenire l'insorgenza di aterosclerosi e conseguenze cardiovascolari, ottimizzando il profilo lipidemico;
  • Sostenere la normale funzionalità nervosa, riducendo il rischio di patologie neurodegenerative;
  • Ottimizzare il flusso energetico cellulare.

Gli enormi successi osservati in ambito clinico da un lato, ed il sempre più nitido ruolo dello stress ossidativo nella genesi dell'invecchiamento e delle patologie associate dall'altro, focalizzarono l'attenzione della Medicina Antiaging sull'Idebenone.

Contestualmente, la caratterizzazione del danno ossidativo nel deterioramento della funzionalità fibroblastica, nella disorganizzazione della matrice extracellulare e nella comparsa degli inestetismi cutanei, spinse la Cosmetologia Antiaging a testare l'Idebonone in questo settore.

Oggi sul mercato esiste un discreto numero di prodotti e creme che utilizzano questa sostanza sia come ingrediente principale che come elemento di una miscela complessa.

I risultati attualmente ottenuti, seppur non ancora del tutto chiari, sembrano promettenti, soprattutto nella prevenzione dei danni indotti dai raggi UV sulla funzionalità dei fibroblasti e sulla struttura complessa del collagene.

Un miglioramento dello spessore del derma ed un progressivo appiattimento dei solchi cutanei, in particolare perilabiali, nonché un abbassamento delle concentrazioni di citochine infiammatorie, sembrano al momento le naturali conseguenze dell'azione antiossidante di questo principio attivo. Tuttavia, i costi legati a questi tipo di trattamento rimangono ancora decisamente alti, così da limitarne l'uso esperienziale.

 

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Il Coenzima Q10 in cosmetologia

Viste le enormi potenzialità biologiche, considerata in particolare l'attività antiossidante e noti gli effetti deleteri dello stress ossidativo per la cute umana, differenti ricercatori hanno pensato di sperimentare l'uso di questa molecola anche in ambito cosmetologico. Difatti si sono sviluppati prodotti anche per uso topico a base di Coenzima  Q10, in grado di ottimizzare il proprio effetto sui primi strati cutanei, sfruttando la naturale permeabilità di questa molecola. Ad ottimizzare ulteriormente la cinetica di assorbimento transcutaneo ci ha pensato la tecnologia, in grado, oggi, di offrire sistemi di delivery sensibilmente più efficaci. I lavori fatti a riguardo hanno sottolineato l'importanza del Coenzima Q10 nel :
  • Supportare le funzionalità antiossidanti proprie dei cheratinociti;
  • Ridurre il danno ossidativo, soprattutto di membrana e genomico, a carico delle stesse cellule;
  • Prevenire la disfunzione dei fibroblasti, preservandone il ruolo biosintetico nei confronti delle proteine strutturali del derma;
  • Prevenire il danno indotto dai raggi UV e dal photoaging.
Sulla base di questi dati, quindi, il Coenzima Q10, sia per os che per uso topico, potrebbe rappresentare uno strumento valido nel contrastare l'invecchiamento cutaneo.

Sicurezza d'impiego

L'uso adeguato di Coenzima Q10 si è rivelato generalmente sicuro e ben tollerato. Dosaggi elevati potrebbero tuttavia determinare l'insorgenza di sintomi gastrointestinali come nausea, diarrea ed inappetenza, mentre fortunatamente più rare sono reazioni avverse clinicamente rilevanti. Si raccomanda di consultare il medico prima di assumere Coenzima Q10 in caso di contestuali patologie o terapie farmacologiche, soprattutto con statine ed anticoagulanti.

Bibliografia