Dieta per Rafforzare il Sistema Immunitario

Introduzione

L'invecchiamento, inevitabilmente, si associa a un decadimento della risposta immunitaria (definito immunosenescenza), che aumenta sensibilmente la morbidità e la mortalità complessiva nella popolazione anziana.

Con il passare degli anni, infatti, il corpo umano accumula diversi danni cellulari, molecolari e strutturali che riducono gradualmente la capacità del sistema immunitario di rispondere non solo agli agenti microbici, ma anche alle cellule trasformate.

Contestualmente, lo stesso declino della risposta immunitaria si associa a una serie di differenti eventi, come l'aumentata produzione di anticorpi, la persistenza di processi infiammatori senza agente lesivo e in ultima analisi l'incremento delle patologie autoimmuni e infiammatorie.

Diversi studi hanno dimostrato come l'intervento nutrizionale (dieta) possa rappresentare un approccio di base a questa problematica, sostenendo adeguatamente la vitalità dell'intero sistema. Tuttavia, considerante le differenti evidenze, esistono ancora numerose polemiche relativamente al protocollo dietetico più adatto e più efficace, mentre si è abbastanza concordi sul ruolo dei singoli nutrienti.

Pertanto, piuttosto che parlare di pseudo diete, nei seguenti paragrafi verranno descritti gli effetti di alcuni nutrienti sull'attività del sistema immunitario, in particolare dell'anziano.

Vitamina E e Funzione immunitaria

E' noto come la Vitamina E rappresenti uno dei più potenti antiossidanti liposolubili presenti in natura.

Meno noto al grande pubblico è invece il ruolo immunitario di questa Vitamina comunemente presente nella dieta.

Diversi studi, condotti sia su piccoli animali che su uomini,  hanno infatti dimostrato come il corretto utilizzo di Vitamina E possa:

  • sostenere la proliferazione e l'attività dei linfociti T helper;
  • ridurre la produzione di PGE2, molecola associata allo stato infiammatorio di base;
  • sostenere l'attività dei linfociti T citotossici (particolarmente importanti nella protezione dell'organismo dalle infezioni virali);
  • ridurre l'attivazione aspecifica del sistema immunitario, responsabile delle patologie autoimmuni;
  • sostenere l'integrità di membrana, quindi l'attività delle varie cellule del sistema immunitario;
  • prevenire e proteggere l'organismo umano dalle infezioni.
Alimenti particolarmente ricchi di vitamina E, pertanto funzionali al mantenimento dell'efficienza del sistema immunitario, sono:
  • oli vegetali (germe di grano, girasole, oliva ecc.);
  • mandorle dolci secche e frutta secca in genere;
  • Avocado.
L'aggiunta anche in piccole quantità di questi alimenti alla dieta potrebbe quindi rivelarsi utile nel preservare il sistema immunitario dall'immunosenescenza associata all'aging.

Zinco e Funzione Immunitaria

Nonostante lo zinco sia un elemento presente in tracce nel nostro organismo, risulta particolarmente importante per la crescita e lo sviluppo di tutti i tessuti, in particolare di quelli in attiva replicazione come il sistema immunitario.

E' ben documentato, infatti, come la carenza di Zinco si associ a un graduale declino della risposta immunitaria, con  graduale degenerazione timica, linfopenia e infezioni ricorrenti.

Queste importanti evidenze hanno quindi spinto i vari ricercatori ad individuare gli effetti immunologici della supplementazione con zinco.

I risultati ad oggi noti sembrerebbero sostenere l'efficacia anti-aging dello zinco, grazie:

  • alla capacità di sostenere l'attività linfocitaria;
  • alla possibilità di potenziare l'attività dei polimorfo nucleati;
  • alla possibilità di mantenere le capacità difensive delle cellule NK;
  • all'abilità di proteggere l'organismo umano nei confronti di potenziali agenti patogeni.
Nella Dieta, lo Zinco è presente principalmente in alcuni alimenti, come:
  • nel grana e negli altri formaggi stagionati;
  • nelle frattaglie;
  • nel pesce azzurro;
  • nelle carni;
  • nei legumi.
E' evidente, quindi, che una dieta varia ed equilibrata potrebbe fornire le corrette quantità di questo oligoelemento.

Omega 3 e Funzione Immunitaria

Nonostante gli studi relativi alla funzione biologica degli Omega 3 si concentrino soprattutto sul ruolo cardioprotettivo e antinfiammatorio di questi lipidi, la letteratura scientifica offre numerosi spunti di riflessione relativamente all'efficacia immunologica di questi elementi.

L'adeguata presenza dietetica di Omega 3, soprattutto negli opportuni rapporti come gli acidi grassi Omega 6, sembrerebbe:

  • controllare l'eventuale persistenza di infiammazione di basso grado, riducendo il rischio di patologie autoimmuni;
  • sostenere la corretta attività dei Linfociti T helper;

Al contrario di nutrienti come lo Zinco e la Vitamina E, gli acidi grassi Omega 3 presenterebbero quindi una maggiore attività immunomodulante, efficace nel controllare l'eventuale evoluzione pro-infiammatoria ed autoimmunitaria di determinate condizioni, rispetto all'azione immunopotenziante.

Pesce azzurro, semi oleaginosi e frutta secca rappresentano i principali alimenti contenenti Omega 3.

Glutammina e Funzione Immunitaria

La Glutammina è un aminoacido polare non essenziale presente in molti alimenti di origine animale.

Nonostante per anni il suo utilizzo sia stato confinato all'ambiente sportivo, differenti studi hanno dimostrato l'utilità di questo aminoacido nel promuovere sia l'attività neuronale che quella immunitaria.

La Glutammina, infatti, rappresenta un importantissimo substrato energetico per le cellule in attiva replicazione come quelle del sistema immunitario.

Differenti studi dimostrano come la corretta assunzione di questo elemento con la dieta possa sostenere la risposta immunitaria, mantenendo la vitalità di monociti, macrofagi e linfociti, e aumentando così la resistenza dell'ospite alle infezioni.

Questo aminoacido è fortunatamente presente in molti alimenti proteici sia di origine animale che vegetale.

Da segnalare anche il ruolo della glutammina come substrato energetico per gli enterociti; il conseguente mantenimento di una mucosa intestinale sana permette di limitare l'assorbimento di quelle sostanze tossiche, allergizzanti o comunque pro-infiammatorie, che potrebbero invece attraversare una mucosa sofferente e disorganizzata.

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Bibliografia