Melatonina | Funzioni, Benefici, Effetti Collaterali

Introduzione

L'identificazione della Melatonina come elemento chiave della ghiandola pineale, si deve ad alcuni dermatologi guidati da Aaron B.Lerner, che intorno alla metà del secolo scorso, nel tentativo di isolare una molecola coinvolta nei normali processi di pigmentazione cutanea, ritrovarono, nell'estratto pineale bovino, un derivato della Serotonina.

La ghiandola pineale - fino ad allora considerata come un residuo funzionale privo di significato clinico presente alla base del nostro cervello - assunse nuovamente una dignità d'organo, suscitando l'interesse di numerosi ricercatori.

Da quel momento gli studi sulla Melatonina si moltiplicarono esponenzialmente, permettendo così a questo ormone di rientrare in numerosissimi ambiti clinici e preventivi.

La Melatonina

La Melatonina è un indolamina, sintetizzata principalmente dai pinealociti in una serie numerosa di reazioni enzimatiche, a partire dall'aminoacido Triptofano.

Oltre alla produzione pineale, che rimane sicuramente la più rilevante dal punto di vista quantitativo, la Melatonina è in parte prodotta anche dalla retina, dal tratto gastro-intestinale, dal midollo osseo e dai linfociti, sottolineando pertanto le potenziali ripercussioni biologiche sull'intero organismo umano.

Dal punto divista biologico, la Melatonina, attraverso complessi meccanismi molecolari, agisce come orologio biologico, sincronizzando l'ambiente interno con le variazioni ambientali, in particolare con il normale ritmo luce-buio.

La ghiandola pineale, infatti, sintetizza la Melatonina seguendo uno specifico ritmo circadiano, caratterizzato da un acrofase (ossia massima secrezione) nelle ore notturne e buie, e da un batifase (ossia minima secrezione) nelle ore mattutine e di luce. E' chiaro quindi come il fotoperiodo influenzi sensibilmente la secrezione di questo ormone, agendo su specifiche vie nervose, difficilmente modulabili endogenamente.

La diffusa attività modulatrice della Melatonina è testimoniata dall'espressione, quasi ubiquitaria, dei suoi recettori, in grado quindi di controllare la funzionalità di diversi tessuti. A complicare ulteriormente il contesto contribuirebbe l'attività recettore-indipendente di questo ormone. Secondo recenti evidenze, infatti, la Melatonina agirebbe come scavanger dei radicali liberi dell'ossigeno, in particolare di radicali idrossili ed idroperossilici, proteggendo le membrane biologiche dagli spiacevoli episodi di lipoperossidazione.

La prevenzione di questo fenomeno assume un ruolo chiave nella protezione del sistema nervoso centrale dall'invecchiamento e dal danneggiamento neuronale legato all'invecchiamento.

Melatonina: tra Prevenzione e Terapia

Nonostante ancora tanto ci sia da scoprire, al momento, la Melatonina sembra coinvolta nella regolazione e nella prevenzione di diversi disturbi dell'organismo umano.

Tra le principali applicazioni è possibile ritrovare:

  • Controllo dei sintomi del jat-lag: l'attività “sincronizzante” della Melatonina, infatti, potrebbe controllare lo sviluppo di alcuni sintomi tipici del jat-lag quali disturbi dell'umore, disturbi del sonno, inappetenza, difficoltà di concentrazione, difficoltà di coordinazione e stanchezza;
  • Controllo dell'insonnia: diversi lavori sosterrebbero l'utilità della Melatonina, soprattutto in particolari pazienti, nel controllare le prime fasi dell'addormentamento, quando assunta nelle ore serali, quindi nel contesto della sua circadianità;
  • Controllo dei disturbi della condotta alimentare, come osservato nel trattamento combinato e multidisciplinare dell'anoressia e della bulimia nervosa;
  • Controllo dei disturbi psichiatrici: la Melatonina è stata sperimentata con successo nel trattamento dei disturbi dell'umore, della depressione, della schizofrenia e dell'autismo;
  • Controllo della funzionalità immunitaria: l'espressione della Melatonina da parte dei linfociti e la presenza di recettori specifici sugli stessi elementi cellulari, sembrerebbe confermare l'attività autocrina immunomodulante;
  • Protezione della retina dai danni indotti dalle specie reattive dell'ossigeno;
  • Attività antiaging, preziosa nel preservare la corretta funzionalità cellulare, in tessuti, come quello nervoso, normalmente soggetti ad invecchiamento e generalmente target di numerosi effetti tossici;
  • Attività detossificante, nei confronti sia dei Radicali liberi dell'Ossigeno che dei metalli pesanti;
  • Controllo dell'attività adreno-pituitaria, quindi modulazione diretta nei confronti della sintesi di cortisolo;
  • Controllo della pressione arteriosa;
  • Controllo dei sintomi lamentati in corso di sindrome dell'intestino irritabile, come osservato in recentissimi studi, nei quali la somministrazione di Melatonina si sarebbe rivelata efficace nel migliorare sensibilmente la qualità di vita dei pazienti affetti.
  • Attività regolatoria: numerosissimi sono gli studi che vedrebbero la Melatonina impegnata in prima linea nella regolazione del ciclo cellulare, della proliferazione e dell'Apoptosi.

Sulla scia di queste evidenze, da diversi anni, è stato sperimentato, anche con successo, l'uso della Melatonina nel controllo della patologia oncologica e degli spiacevoli esiti sulla qualità di vita dei pazienti affetti. Nonostante ancora in fase primordiale, le prime evidenze, sembrerebbero avvalorare l'ipotesi di una azione antitumorale della Melatonina.

Le numerosissime funzionalità biologiche della Melatonina, ne hanno quindi facilitato l'uso in ambito clinico e preventivo, sottolineando così l'importanza della corretta omeostasi nel mantenimento dell'adeguato stato di salute.

Integratori di Melatonina

Dato l'enorme impatto biologico della Melatonina sullo stato di salute, già da tempo è stata proposta la commercializzazione di questa molecola come integratore.

Per superare i classici problemi legati alla cinetica di assorbimento ed eliminazione, e per rispondere alla differenziata esigenza dell'utenza, nel tempo sono state ottimizzate diverse formulazioni, come la retard o la fast, in grado rispettivamente di allungare l'emivita plasmatica dell'ormone o di accelerarne l'assorbimento in base alle esigenze.

Possibili Effetti Collaterali

I dati relativi alla sicurezza dell'integrazione con Melatonina si basano principalmente su segnalazioni effettuate da studi con un numero limitato di partecipanti. Nonostante il range di dosaggio utilizzato sia molto ampio, già alla dose di 10 mg giornalieri, la Melatonina potrebbe determinare la comparsa di sonnolenza, mal di testa, crisi epilettiche nei soggetti predisposti, incubi, ipotensione, diarrea, dolore addominale e reazioni avverse di natura dermatologica.

A dosaggi sensibilmente maggiori, superiori ai 200 mg, la Melatonina risulterebbe responsabile di variazioni ormonali clinicamente molto rilevanti.

Per questo motivo gli integratori attualmente presenti sul mercato italiano non superano il dosaggio di 1mg/die.

Bibliografia