Omeopatia
Negli ultimi anni, l'omeopatia è salita prepotentemente alla ribalta come alternativa alla medicina ufficiale. L'omeopatia è un metodo terapeutico basato sul principio di similitudine e sull'uso di sostanze in dose infinitesimale (ogni sostanza capace a dosi ponderali di provocare dei sintomi in un soggetto sano, può, a dosi deboli, guarire quegli stessi sintomi in un soggetto malato).
Per esempio, mentre la puntura d'ape provoca, in un soggetto sano, bruciore con edema rosato, l'assunzione dello stesso veleno (apis mellifica), a dosi omeopatiche, può curare ogni tipo di eruzione cutanea caratterizzata da edema rosato (eczema, eritema, orticaria).
Dalla definizione si può intuire che esistono numerosissimi rimedi omeopatici, alcuni derivano dal mondo vegetale, altri da quello minerale od animale, altri ancora sono delle sostanze biochimiche. La prerogativa della terapia omeopatica è la totale assenza di effetti collaterali e di controindicazioni, di conseguenza, in condizioni particolari, quali la gravidanza o l'età neonatale, l'utilizzo dell'omeopatia può essere molto vantaggioso.
Il fondatore della medicina omeopatica è stato Samuel Hahnemann (1755/1843), che nelle sue tre opere fondamentali: “Organon” (1810), “Materia medica pura” (1811/1821) e “Malattie croniche” (1828), ne definì le proprietà.
Un fattore che determina il buon esito della cura omeopatica consiste nella capacità di distinguere le caratteristiche reattive proprie di ogni singolo malato, per cui i rimedi da utilizzare vanno scelti sempre basandosi sulle modalità di reazione personali. L'omeopatia, che risulta essere perfettamente compatibile e complementare nei confronti degli altri metodi terapeutici, cura il paziente stimolando le risposte specifiche per il ripristino dell'equilibrio della salute.