Psillio | Proprietà, Dosi e Benefici | Lassativo Efficace?

Proprietà e Benefici

Lo psillio (o psyllio) è costituito dai semi o dalla cuticola della pianta Plantago psyllium (= Plantago arenaria, Plantago indica). Si tratta di un ingrediente poliedrico che accomuna svariati prodotti erboristici e dietetici dalle proprietà salutistiche anche molto diverse tra loro

. Il razionale d'impiego dello psillio si basa essenzialmente sull'importante ricchezza di mucillagini, fibre solubili dotate di effetto emolliente, protettivo, antiflogistico, lassativo - costipante.

Se assunte per bocca, le mucillagini dello psillio sono in grado di assorbire una quantità di acqua fino a 25 volte superiore al proprio peso; si viene così a formare una massa gelatinosa, la quale:

  • contribuisce a dilatare le pareti dei visceri. Lo stimolo meccanico di distensione delle pareti gastriche spegne lo stimolo della fame, mentre a livello intestinale l'aumento della massa fecale innesca i riflessi peristaltici necessari all'evacuazione delle feci. Ne deriva l'impiego dello psillio sia nei prodotti anoressizzanti, dimagranti, che in quelli lassativi contro le forme lievi o transitorie di stitichezza. Inoltre, portando all'espulsione di feci morbide ed abbondanti, lo psillio è indicato anche in presenza di ragadi anali ed emorroidi, patologie che sarebbero aggravate dall'evacuazione di feci dure e disidratate
  • modula e dilata i tempi e le percentuali di assorbimento dei nutrienti assunti con la dieta, inclusi i carboidrati ed i lipidi; assicurando un più lento assorbimento degli zuccheri, lo psillio contribuisce ad evitare eccessivi picchi glicemici post-prandiali, aspetto particolarmente utile tra i diabetici. Inoltre, per la capacità di legare i sali biliari ed aumentare la velocità di transito intestinale, lo psillio può contribuire a ridurre i livelli di colesterolo plasmatico

Semi di Psillio

I semi di Psyllium sono dei semi di colore brunastro, generalmente insapore e inodore, estratti dai frutti di una pianta erbacea annuale o biennale nota con il nome di Plantago psyllium diffusa soprattutto nel bacino Meditteraneo, in Medio oriente ed in Asia Meridionale.

Utilizzata tradizionalmente come antinfiammatorio naturale degli occhi e delle mucose, solo recentemente questa pianta è tornata agli onori della cronaca per il suo alto contenuto in mucillaggini, Sali di potassio e alcuni oligoelementi che ne fanno un ottimo alleato per il mantenimento della salute intestinale.

Notizie dal mondo scientifico e impieghi terapeutici

Le caratteristiche proprietà chimico-fisiche, la particolare efficacia clinica e la relativa sicurezza d'impiego hanno facilitato la diffusione dell'uso dei semi di Psyllium nella popolazione mondiale, e soprattutto in quella europea, determinando tra l'altro una crescita esponenziale degli studi presenti in letteratura orientati a chiarire tutti i potenziali meccanismi d'azione di questo seme e quindi i relativi campi d'applicazione.
Dagli innumerevoli studi pubblicati quindi è possibile riassumere le principali attività di questo seme in :

  • Azione regolarizzante intestinale : attività attribuita evidentemente alle mucillaggini presenti nel seme di Psyllium che esercitano un azione regolarizzante non solo in caso di stitichezza ma anche in caso di diarrea. Nel primo caso infatti tali fibre si comportano come agenti formanti massa, richiamando acqua verso il lumen intestinale e determinando un incremento del volume fecale ed un miglioramento della consistenza; in caso di diarrea invece possono assorbire l'eventuale eccesso di acqua presente nel lumen intestinale, normalizzando le feci e la conseguente evacuazione.
  • Azione ipocolesterolemizzante : osservata in numerosissimi studi nei quali l'assunzione di questo seme, soprattutto in prossimità dei pasti possa determinare in poche settimane di trattamento una riduzione del colesterolo totale compresa tra il 3 ed il 14% e del colesterolo LDL di oltre il 5%.
    Tali risultati, più evidenti se assunti contestualmente al pasto, potrebbero essere ricondotti ad un meccanismo di chelazione indotto dalle mucillaggini, tali da ridurre l'assorbimento intestinale di colesterolo, facilitandone invece l'eliminazione tramite le feci.
    Nonostante il meccanismo fisico al momento sembri essere quello più rappresentativo del meccanismo ipocolesterolemizzante, nuovi studi, condotti per lo più su modelli sperimentali, attribuiscono allo Psyllium, la capacità di modulare l'espressione di geni coinvolti nel metabolismo dei grassi, giustificando quindi così la potenziale attività ipocolesterolemizzante.
  • Azione ipoglicemizzante : definita da recenti evidenze scientifiche nelle quali l'assunzione di Psyllium contestualmente al pasto, garantirebbe una sensibile riduzione dell'iperglicemia post-prandiale garantendo un sensibile miglioramento del metabolismo glucidico.
    Successi particolarmente interessanti si sono avuti soprattutto nei pazienti diabetici di secondo tipo, nei quali il miglior controllo glicemico indotto dallo Psyllium, traducendosi in una riduzione della secrezione insulinica, avrebbe determinato anche una riduzione di altri parametri dismetabolici come l'ipertrigliceridemia e l'ipercolesterolemia, determinando in un lasso di tempo di circa 12 settimane anche una sensibile riduzione dell'Emoglobina glicosilata (marker essenziale del controllo glicemico).
  • Azione antipertensiva : osservata in differenti studi nei quali la supplementazione con Psyllium avrebbe garantito una riduzione sensibile della pressione arteriosa. E' evidente in questo caso ipotizzare un meccanismo indiretto delle fibre dello Psyllium, attribuibile sicuramente all'evidente azione di regolarizzatore metabolico, e probabilmente in parte alla capacità di ridurre l'assorbimento del Sodio dietetico, quando assunto contestualmente ai pasti.
    Oltre alle suddette attività, per le quali la letteratura scientifica sembra concorde, lo Psyllium sembra rientrare anche in altre sfere terapeutiche, come nel controllo della fastidiosa sintomatologia presente in corso di Sindrome da Colon Irritabile, nel controllo del peso corporeo e della distribuzione viscerale del grasso, nella prevenzione delle emorroidi e delle patologie infiammatorie intestinali, per le quali tuttavia le evidenze scientifiche non sono ancora così forti da poterne giustificare un impiego sistematico in ambito clinico.

Modo d'uso

I dosaggi di Psyllium suggeriti nei vari studi sono molto diversi seppur generalmente compresi in un range che va dai 5 ai 10 grammi giornalieri.
Le dosi generalmente consigliate, sicure ed efficaci, non superano i 7 grammi giornalieri, avendo cura tuttavia di assumerle con abbondante acqua e lontane almeno 2 ore dall'assunzione di farmaci, vista la capacità di poter interferire con l'assorbimento di questi ultimi.

Avvertenze

Al fine di limitare l'incidenza di potenziali effetti collaterali, il paziente dovrebbe evitare l'assunzione di Psyllium se allergico al prodotto a suoi eccipienti, posticiparla di almeno due ore dall'assunzione dei farmaci e consultare il medico qualora fosse una gestante o una nutrice.
L'abuso di questo prodotto potrebbe determinare l'insorgenza di crampi addominali, meteorismo e diarrea risolvibili con la sospensione della sua assunzione.

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