Retrazione gengivale
Il bordo gengivale che si abbassa, mettendo a nudo la radice sottostante, è senza dubbio uno dei disturbi della dentatura più fastidiosi: non solo è una minaccia per l'integrità della tenuta del dente, ma ha anche un notevole peso dal punto di vista estetico.
Fortunatamente, su tale problema, con un'adeguata prevenzione e una corretta igiene dentale, si hanno buone probabilità di successo.
Solo lavando i denti quotidianamente, infatti, si impedisce che la placca sitrasformi in tartaro, primo responsabile delle infezioni delle gengive e del fatto che il loro bordo siabbassi.
Il tartaro fa infatti la sua apparizione se la placca batterica non viene rimossa con una corretta igiene orale quotidiana ed è il frutto della precipitazione di sali di calcio della saliva sulla placca stessa.
È riconoscibile perché ha un inconfondibile colore scuro e soprattutto perché non riesce ad essere rimosso con un normale spazzolino da denti: si tratta d'altra parte di un vero e proprio cemento che risulta evidente soprattutto alla base dei denti (in modo particolare quelli dell'arcata inferiore) e che si deposita spesso anche dietro alle arcate dentali e quindi all'interno della bocca.
Accanto a questo tipo di tartaro che risulta più evidente e che gli specialisti definiscono sopragengivale, ve ne è però anche un altro ancora più temibile e subdolo che si infiltra al di sotto delle gengive e che aderisce fortemente al dente: si tratta del tartaro sottogengivale che, anche se non visibile, è il maggior responsabile di uno stato di irritazione cronico che porta il bordo della gengiva ad abbassarsi e che facilita di conseguenza la formazione di tasche parodontali. Si tratta di veri e propri marsupi compresi tra dente e gengiva che danno modo alla placca di penetrare e di agire ancor più in profondità, ovvero sul tessuto di sostegno del dente minandone la tenuta.
Per evitare di dover fare i conti con la retrazione gengivale e con le sue conseguenze, la corretta igiene orale è però l'arma preventiva vincente: solo eliminandola giornalmente si impedisce alla placca di trasformarsi in tartaro e di produrre quelle tossine che avvelenano le nostre gengive.
Lo spazzolamento deve però essere fatto in modo ben preciso: occorre insistere con lo spazzolino proprio nel punto in cui il dente si immerge nella gengiva, manovrandolo dal basso verso l'alto per quanto riguarda l'arcata inferiore e dall'alto verso il basso per quella superiore.
Lo spazzolino va tenuto inclinato di 45 gradi sul bordo gengivale e si devono effettuare brevi movimenti di circa tre millimetri, avanti e indietro. Solo dopo aver spazzolato questa area, si spostano le setole verso la superficie masticatoria dei denti per spazzolarle.
Per rimuovere ulteriormente la placca ci si serve poi del filo interdentale che elimina ogni residuo esistente tra dente e dente: va fatto scorrere delicatamente avanti e indietro tra due denti contigui, tenendolo ben teso.
Quando si raggiunge il margine gengivale, il filo va curvato facendogli assumere una forma C in modo da non danneggiare le gengive