Pertosse
Che cos'è?
La pertosse (o tosse convulsa o canina) è una malattia infettiva di origine batterica, che interessa l'apparato respiratorio. All'inizio, provoca sintomi simili ad un banale raffreddore. In seguito, si manifesta il segno inconfondibile della pertosse: una tosse violenta e stizzosa, che finisce con un'inspirazione forzata e rumorosa.
Complicanze che giustificano la gravità della malattia sono le broncopolmoniti, l'encefalite e le convulsioni. Per queste ragioni, è raccomandata la vaccinazione antipertossica.
Fondamentale è la terapia con antibiotici che, uccidendo il batterio responsabile della malattia, elimina il rischio di contagio e accorcia il decorso della pertosse.
Cause
La pertosse è causata da un batterio, la Bordetella pertussis, che aderisce alle vie respiratorie ed esercita la sua azione dannosa mediante il rilascio di numerose sostanze e tossine (esempio: tossina pertossica o PT).
Modalità di trasmissione
La pertosse si trasmette per via aerea attraverso le goccioline di saliva o di muco espulse da un soggetto malato con i colpi di tosse, starnutendo o parlando.
Chi è a rischio
La malattia può colpire individui di tutte le età, anche se interessa più frequentemente i bambini in età infantile (1-5 anni).
La pertosse è molto contagiosa e praticamente tutti coloro che non sono stati vaccinati o non hanno avuto la malattia naturale, sono suscettibili. La pertosse e la vaccinazione, comunque, conferiscono uno stato di immunità duratura, ma che tende a declinare nel corso del tempo.
Come si sviluppa
Dopo un'incubazione di circa 5-21 giorni compare la malattia, caratterizzata da 3 diverse fasi:
- Fase catarrale (dura circa 2 settimane), con sintomi simili a quelli di un raffreddore: starnuti, secrezioni dal naso, lacrimazione, tosse con catarro e, talvolta, febbre.
- Fase convulsiva (dura più di un mese) ed è caratterizzata da: attacchi di tosse stizzosa, che si concludono con un tipico “urlo inspiratorio” e l'espulsione di catarro molto denso e vischioso, spesso accompagnata da vomito.
- Fase di convalescenza.
La pertosse può presentarsi in forma atipica negli adolescenti, negli adulti e nei bambini molto piccoli. Nel neonato e nel lattante spesso si manifesta con crisi di soffocamento e difficoltà respiratorie, che costringono al ricovero in ospedale.
Possibili Complicanze
Le complicanze più comuni si hanno per la sovrapposizione di altre infezioni e comprendono otiti (infezioni del canale uditivo), polmoniti e broncopolmoniti.
La tosse può causare complicazioni da sforzo, come enfisema, emorragie congiuntivali e perdite di sangue dal naso. Possono anche manifestarsi episodi convulsivi, spasmi faringei ed encefalite.
La pertosse è particolarmente pericolosa nei bambini al di sotto del 1° anno di vita. A questa età, oltre al soffocamento, esiste il rischio che insorgano gravi disturbi a carico del sistema nervoso centrale, che possono causare danni permanenti e, nei casi più gravi, anche la morte.
Diagnosi
La diagnosi viene effettata con l'isolamento colturale e l'identificazione del germe su campioni di muco, anche se, in genere, basta l'esame fisico per capire di trovarsi di fronte alla malattia. La valutazione del paziente può essere completata da esami del sangue e una radiografia del torace.
Terapia
La terapia specifica è antibiotica (eritromicina, azitromicina o claritromicina) ed è utile soprattutto se iniziata precocemente: combatte l'infezione, riesce a ridurre i sintomi e ne evita la diffusione ad altri soggetti suscettibili.
Se gli attacchi di tosse sono molto violenti e frequenti, il medico può consigliare anche uno sciroppo sedativo.
Utile è il riposo e il frazionamento dei pasti in tanti piccoli spuntini, nel caso in cui il paziente tossisca e vomiti spesso.
Prevenzione
La pertosse può essere prevenuta con la vaccinazione.
Il vaccino antipertossico è solitamente combinato con il vaccino antitetanico e antidifterico (DTaP), somministrato, secondo il calendario vaccinale, al 3°, 5° e 11° mese di vita. Sono previste due dosi di richiamo, a 5-6 anni e a 11-18 anni.