Sifilide
Che cos'è?
La sifilide è una malattia infettiva causata da un batterio, il Treponema Pallidum.
È trasmessa prevalentemente attraverso i contatti sessuali o, durante la gravidanza, dalla madre al feto.
La sifilide si sviluppa in vari stadi, ciascuno dei quali è caratterizzato da sintomi e decorso diversi.
Grazie alla disponibilità di metodi diagnostici e all'elevata efficacia dell'antibiotico-terapia, la sifilide è oggi un'infezione controllabile e curabile. Tuttavia, negli ultimi anni, la malattia si è nuovamente diffusa anche in Italia. Non solo: le lesioni sifilitiche aprono la strada alle infezioni da HIV, il virus che causa l'AIDS.
La sifilide nella storia
Lue: dal latino “lues” che significa epidemia, pestilenza.
Sifilide: da “Syphilis sive de morbo gallico” (1530), opera di Gerolamo Fracastoro, che narra del pastore Sìfilo che, dopo avere offeso Apollo, venne punito con una terribile malattia deturpante e che da lui prenderà il nome.
“Morbo gallico” o “mal francese”: nella tradizione popolare, questa malattia venerea è stata introdotta in Europa dai marinai di Cristoforo Colombo di ritorno dal Nuovo Mondo, poi diffusa in Italia dai soldati dell'armata di Carlo VIII.
“Una notte con Venere, tutta la vita con Mercurio”: la scoperta della penicillina trasformò l'infezione ad alta letalità in una malattia curabile. Fino a quel momento, la sifilide veniva trattata l'unguento mercuriale, che causava in realtà gravissimi effetti collaterali.
Agente eziologico - Treponema pallidum
Treponema significa «filo che gira», in riferimento all'aspetto che i batteri assumono se visualizzati al microscopio in campo oscuro (a forma di spirale, mobili e flessibili, lunghezza: 5-20 micron). Pallidum significa «pallido», in quanto si colora debolmente mediante colorazione Giemsa.
Il batterio della sifilide ha una spiccata invasività per l'organismo umano.
Sedi di ingresso più frequenti sono la bocca ed i genitali, dove trova il suo habitat ideale per riprodursi. In seguito, migra attraverso i capillari cutanei, per poi diffondere ai linfonodi.
Modalità di trasmissione
Il Treponema Pallidum è presente in tutte i liquidi corporei delle persone infette - sperma e secrezioni vaginali in particolare - e nelle lesioni cutanee, genitali e mucose, comprese quelle della bocca.
Sifilide acquisita
- Con rapporti sessuali non protetti: sono a rischio tutti i tipi di rapporto (orale, anale, vaginale)
- Tramite contatto con lesioni cutanee o mucose provocate dalla sifilide
- Occasionalmente, attraverso le trasfusioni di sangue infetto
Sifilide congenita
- Tramite passaggio del batterio dalla madre al feto per via transplacentare o al momento del passaggio attraverso il canale del parto
Caratteristiche cliniche
La sifilide è una malattia infettiva causata dal Treponema Pallidum, che si trasmette principalmente per contatto sessuale o durante la gravidanza dalla madre al feto.
La sifilide si sviluppa in vari stadi, ciascuno dei quali è caratterizzato da sintomi e decorso diversi:
- Sifilide primaria
- Sifilide secondaria
- Sifilide terziaria
Sifilide primaria
I primi sintomi possono manifestarsi dopo circa 3-4 settimane dal contagio: 1) SIFILOMA + 2) ingrossamento dei linfonodi.
Sifiloma:
- Lesione cutanea in genere nodulare, rotondeggiante e indolente → presto la superficie si erode e si ulcera, esponendo un fondo di colore rosso vivo, dal quale fuoriesce un essudato sieroso contenente i treponemi.
- Compare sui genitali o nel sito d'infezione (uomo: solco balano-prepuziale; donna: collo dell'utero; in entrambi: regione anale-rettale e all'interno del cavo orale)
- Scompare dopo 4-6 settimane (l'infezione e la contagiosità rimangono)
Sifilide secondaria
Inizia dopo circa 3-6 settimane dall'insorgenza del sifiloma.
La sifilide secondaria è caratterizzata da:
- Eruzione cutanea diffusa, non pruriginosa e con aspetto molto variabile;
- Manifestazioni sistemiche dovute alla proliferazione e diffusione del Treponema in tutto l'organismo, per via ematica e linfatica (perdita dei capelli, febbre modesta, astenia, cefalea, malessere generale ecc.).
Sifilide terziaria
Sifilide latente
Dopo la regressione della fase secondaria, il paziente entra in un lungo periodo di latenza, durante il quale è infettivo, ma non presenta sintomi. Può durare mesi o anni.
Sifilide terziaria
La sifilide può essere contratta tramite passaggio del batterio dalla madre al feto:
- Per via transplacentare → Non comporta alcuna lesione primaria, perché la diffusione dei treponemi avviene per via ematogena.
- Al momento del passaggio attraverso il canale del parto → il processo è più simile alla sifilide acquisita.
Diagnosi
La diagnosi può essere confermata da:
- Ricerca dei treponemi nell'essudato → Il Treponema pallidum si evidenzia con l'osservazione con microscopio in campo oscuro;
- Positività di test sierologici non-treponemici (aspecifici) e treponemici (specifici) → rilevano l'eventuale presenza di anticorpi contro il batterio già nelle fasi precoci dell'infezione.
Terapia
La terapia antibiotica di elezione per il trattamento della sifilide è a base di penicillina. In alternativa, doxiciclina e tetraciclina.
Naturalmente, per evitare di contagiare il proprio partner è obbligatoria l'astinenza da qualsiasi tipologia di rapporto sessuale, fino alla completa guarigione delle lesioni causate dall'infezione.
Una volta guariti non si diventa immuni nei confronti di successive infezioni.Prevenzione
Chi ha la sifilide rischia maggiormente di essere contagiato dal virus dell'HIV, responsabile dell'AIDS, perché le lesioni cutanee rappresentano la porta di ingresso per il virus.
Rapporti protetti: uso del preservativo → Attenzione a ferite e le ulcere cutanee che possono trasmettere l'infezione anche durante il sesso orale o a qualunque altro contatto cutaneo con le zone infette.