Il tetano
Il tetano è una tossinfezione dovuta all'esotossina di Clostridium tetani, che si manifesta con ipertonia e spasmi generalizzati della muscolatura striata
L'importanza del tetano dipende non tanto dalla sua incidenza, che è abbastanza bassa, quanto dalla sua alta letalità.
La letalità del tetano si aggira intorno al 50%.
La prognosi è peggiore per i neonati (letalità 70 – 100%) e per gli individui molto anziani ed appare tanto più sfavorevole quanto minore risulta il periodo di incubazione
A sinistra il batterio responsabile del tetano: Clostridium tetani, anaerobio obbligato, è un bacillo gram +, mobile, sporigeno.
Caratteristiche delle spore
Le spore del tetano sono resistentissime e sopportano:
ebollizione (15-90 ‘);
essiccamento;
disinfettanti (etanolo, fenolo, formalina).
Vengono distrutte soltanto da:
calore umido (150°C/1h)
ossido di etilene, perossido di idrogeno, glutaraldeide;
ioduri.
Le spore penetrano attraverso soluzioni di continuo della cute (tagli) e delle mucose.
Particolarmente pericolose sono le ferite lacero-contuse, le ustioni, decubiti, morsi di animali, punture con spine ed iniezioni. Il tetano infatti muore al contatto con l'aria e resiste meglio quando la ferita non è esposta ma ricoperta da un lembo di pelle che impedisce il contatto del bacillo con l'ossigeno.
La germinazione delle spore tetaniche e la produzione di tossina può comparire a distanza di 24-36 ore oppure dopo mesi o anni, qualora per varie cause si instaurino condizioni di anaerobiosi (traumi, infezioni da piogeni, iniezione
L'infezione non è invasiva, rimanendo localizzata alla porta d'ingresso senza mai determinare processi suppurativi o gangrenosi.
Localmente, C. tetani produce due tossine: tetanolisina e tetanospasmina.
Quest'ultima viene scissa da una proteasi batterica in una catena pesante (100 kD) ed una leggera (50 kD)
Periodo di incubazione: da poche ore ad alcuni mesi.
SINTOMI DEL TETANO
Tetano c.d. “generalizzato” :
il segno più comune è il trisma (contrattura spastica dei muscoli masticatori, impossibilità di aprire bocca)
Il capo è iperesteso in opistotono
Nei casi gravi, la rigidità muscolare diviene massima in 24-48 ore.
Possibili crisi spastiche accessionali
EPIDEMIOLOGIA
C.tetani è ospite abituale delle vie digerenti degli erbivori. Dopo essere state eliminate attravero le feci le spore si diffondono nel suolo, nelle acque e nel pulviscolo atmosferico.
L'uomo può così ingerirle accidentalmente ed eliminarle a sua volta con le feci.
Ogni anno nel mondo si registra circa un milione di casi di tetano, con una letalità complessiva del 45%.
Il tetano non è contagioso da persona a persona.
E' la sola malattia prevenibile con vaccino a essere infettiva, ma non contagiosa.
La tossina tetanica, neurotropa, è estremamente potente: dose letale < 2.5 ng/kg. L'avere contratto il tetano, malattia legata dall'estrema tossicità della tossina, non conferisce immunità.
I pazienti che sopravvivono alla malattia devono comunque essere immunizzati.
PROFILASSI
Si basa principalmente sull'immunizzazione attiva o passiva.
Asepsi degli interventi chirurgici.
Detersione delle ferite.
Chemioprofilassi.
PROFILASSI ATTIVA
Somministrazione di tossoide tetanico I.M. (1mL) distanziate di 4-6 settimane e seguite da una terza dose a distanza di 6-12 mesi.
Nell'infanzia la vaccinazione antitetanica è obbligatoria.
La vaccinazione antitetanica è inoltre obbligatoria solo per certe categorie:
Soggetti addetti all'agricoltura, pastorizia, allevamento;
soggetti addetti alla cura delle strade, ferrovieri;
operai edili, metalmeccanici,
sportivi all'atto di affiliazione al CONI,
militari di leva.
In caso di incidente:
Soggetti vaccinati
Con ferita pulita: somministrare una dose di anatossina entro 24 ore nei soggetti vaccinati da più di 10 anni.
Con ferita sporca: somministrare una dose di anatossina entro 24 ore nei soggetti vaccinati da più di 5 anni.
Soggetti non vaccinati
Somministrazione I.M. di immunoglobuline umane specifiche (250-500 UI secondo gravità) entro 24 ore.
Uso del siero antitossico equino (1500-3000 UI) solo se non disponibili le immunoglobuline.