Sovrallenamento

I risultati scaturiscono dalla sinergia di vari fattori: l'allenamento programmato e costante, il recupero adeguato, l'alimentazione appropriata e la giusta interpretazione mentale e psicologica.

I carichi devono essere commisurati alle capacità di prestazione dell'atleta, occorre rispettare i tempi di adattamento dell'organismo, ricercando l'equilibrio tra il progredire dello stato di allenamento e il miglioramento nei processi di recupero. Si ottengono sicuramente risultati migliori da sotto-allenati piuttosto che da sovra-allenati.

Per evitare il rischio sovrallenamento può essere utile tenere sotto controllo le pulsazioni cardiache a riposo (appena svegli), un'eventuale innalzamento (7-10 pulsazioni oltre il proprio normale ritmo) può essere un'inequivocabile segnale di uno stato di eccessivo affaticamento o di mancato recupero della fatica sostenuta precedentemente.

Altri sintomi di una condizione di sovrallenamento sono:

-un calo di forza, velocità, resistenza, concentrazione;

-nervosismo, svogliatezza, depressione;

-insonnia, inappetenza, perdita di peso, alterazioni gastrointestinali.

Le cause, oltre ad una eccessiva mole di lavoro (sia in termini di quantità che di intensità) e ad un insufficiente periodo di scarico, possono essere anche: la mancanza di riposo notturno, un accumulo di stress derivato da problemi di lavoro, familiari o di salute, l'uso di alcol, il fumo, il disordine alimentare, una dieta inappropriata.

I rimedi più efficaci sono: l'assoluto riposo per almeno 48-72 ore, un'alimentazione che contrasti un'eventuale stato di acidosi, il reintegro delle scorte di glicogeno, di sali minerali ed aminoacidi, l'assunzione di valeriana.