Finasteride
Ricrescita dei capelli - Caduta dei capelli - Trapianto di capelli - Minoxidil - Ciclo vitale di un capello - Finasteride -
Per combattere l'alopecia androgenetica, l'FDA ha approvato, in seguito a numerose sperimentazioni, un farmaco particolare: laFinasteride
Meccanismo d'azione della finasteride
Se scomponiamo la parola alopecia androgenetica in due tronconi troveremo che il termine "alopecia" indica la caduta dei capelli, mentre "andro-genetica" deriva a sua volta dal contributo di due fattori: gli ormoni androgeni (andro) da un lato ed una certa inclinazione genetica dall'altro. Senza gli ormoni, o senza una predisposizione genetica non soffriremo mai di alopecia androgenetica e non avremo mai bisogno di finasteride. Per questo i soggetti castrati prima della pubertà non avranno mai bisogno di ricorrere a farmaci per contrastare la caduta dei capelli.
L'azione degli androgeni provoca la miniaturizzazione dei follicoli piliferi, la cui sensibilità alla presenza degli androgeni è relazionata alle concentrazioni locali di un enzima, chiamato 5-α-reduttasi (in particolare l'isoforma II), che è maggiormente presente nei soggetti maschili e prevale nella regione frontale rispetto a quella occipitale. Questo enzima, le cui concentrazioni variano da un individuo all'altro anche sulla base di fattori genetici, ha la funzione di convertire l'ormone testosterone in diidrotestosterone.
L'eccesso di diidrotestosterone provoca, oltre la caduta dei capelli, la crescita dei peli corporei, l'ingrossamento della prostata e aumenta la secrezione sebacea della cute (pelle grassa, acne e seborrea). Ebbene, la finasteride è in grado di bloccare selettivamente l'enzima 5-α-reduttasi di tipo II, impedendo la conversione del testosterone in diidrotestosterone a livello tissutale. Come tale è quasi indispensabile nel trattamento dell'alopecia androgenetica e, se usata a dosaggi superiori, è efficace per la cura dell'irsutismo e dell'ipertrofia prostatica benigna (di cui non ci occuperemo in questo articolo).
La finasteride viene anche usata per limitare gli effetti collaterali legati alla somministrazione di alcuni steroidi anabolizzanti.
Efficacia e modalità d'assunzione
L'uso della finasteride per il trattamento dell'alopecia androgenetica, è stato approvato dall'FDA nel lontano 1997. Dati alla mano, l'arresto della caduta dei capelli, dopo un anno dall'inizio del trattamento, si verifica su circa il 50% degli uomini di età compresa tra i 18 ed i 41 anni. Una buona percentuale apprezza anche una certa ricrescita, mentre solo in una piccolissima parte di casi (intorno all'1%), il farmaco si rivela inefficace comportando successivamente la sospensione del trattamento per evitare la comparsa di inutili effetti collaterali. Inoltre si presentano migliori effetti terapeutici sulla parte frontale rispetto a quella del vertice, sulla quale agisce meglio il minoxidil (lozione o schiuma).
Purtroppo la finasteride sembra meno efficace nelle donne rispetto agli uomini, in particolare nel periodo post-menopausale, quando la caduta dei capelli è imputabile soprattutto al calo degli estrogeni.
Nell'uomo, gli enormi vantaggi nell'uso della finasteride risiedono nella sua capacità di bloccare selettivamente la sintesi di diidrotestosterone a partire dal testosterone, ormone tipicamente maschile, senza impedirne l'effetto fisiologico (quindi senza alterare significativamente la virilità del soggetto). Di conseguenza, diminuendo i livelli di DHT, la finasteride previene il rimpicciolimento dei follicoli e induce quelli miniaturizzati a produrre capelli con caratteristiche terminali anziché del vello. In questo modo previene un ulteriore caduta dei capelli e promuove la ricrescita.
I marchi più registrati, tra i vari prodotti farmaceutici a base di finasteride, sono il Proscar e la Propecia, nei quali il principio attivo si trova, rispettivamente, in concentrazioni di 5 ed 1 mg. Per il trattamento della calvizie androgenetica, la maggior parte dei medici consiglia di usarne circa 1 mg/dì (una compressa al giorno), anche perché l'assunzione di tale farmaco non ha alcun impatto sui livelli circolanti di cortisolo, ormone stimolante la tiroide e tiroxina, non modifica il rapporto tra colesterolo HDL ed LDL, non mostra interazioni significative con l'asse ipotalamo-ipofisi-gonadi e potrebbe addirittura aumentare i livelli circolanti di testosterone per la mancata conversione tissutale in diidrotestosterone.
Effetti collaterali finasteride