i muscoli
I muscoli hanno la capacità di contrrsi generando il movimento del corpo o di sue parti. Costituiti da tessuto muscolare sono avvolti da una membrana elastica che li mantiene in sede durante la contrazione. Vengono distinti in base al tipo di tessuto muscolare che li costituisce in lisci o striati; e in base alla possibilità di controllare volontariamente o meno la contrazione: in volontari o involontari.
I muscoli volontari si chiamano anche scheletrici, perché sono quasi tutti uniti alle ossa per mezzo di cordoni fibrosi, detti tendini; i muscoli volontari costituiscono circa la metà del nostro peso corporeo.
Quando un muscolo viene sollecitato per compiere un movimento si contrae, cioè si accorcia e nello stesso tempo diventa più grosso. Ogni movimento attivo di un muscolo comporta la sua contrazione, ma il muscolo potrà poi rilassarsi, riacquistando la lunghezza originaria, soltanto per azione di un altro muscolo, capace di agire in senso opposto, e perciò detto antagonista.
Ogni articolazione del nostro corpo dispone di coppie di muscoli: flessori ed estensori, che funzionano gli uni al contrario degli altri.
I muscolo hanno bisogno di energia per compiere lavoro, questa energia deriva dalla trasformazione di energia chimica accumulata nelle molecole di una sostanza di fondamentale importanza biologica: l'adenosintrifosfato o ATP e liberata nel corso dei processi della respirazione cellulare.
Solo una frazione dell'energia chimica utilizzata viene però la trasformata in lavoro meccanico, il resto si trasforma in calore.
La forza prodotta da un muscolo dipende dal numero di fibre che vengono stimolate a contrarsi, e non dal grado di contrazione di ogni fibra, motivo per cui il muscolo esercita il massimo sforzo quando tutte le fibre si contraggono.
In un muscolo le fibre di un'unità motoria reagiscono in un modo indipendente da quello delle altre: a livello di singola unità, la contrazione segue da legge del tuo o nulla, ossia le fibre dell'unità non possono contrarsi parzialmente, ma se l'intensità dello stimolo risulta superiore a un valore minimo, detto soglia, sotto il quale la contrazione non avviene, allora tutte le fibre si contraggono al massimo.
E' possibile una gradualità della risposta allo stimolo, in quanto possono contrarsi, in base all'intensità della stimolazione: una, due, tre, tutte le unità motorie, per ognuna delle quali vale però sempre la legge del tutto o nulla. È evidente che un muscolo formato da un elevato numero di unità neuromotrici è in grado di offrire una vastissima gamma di risposte, passando dalla minima alla massima contrazione.
L'intenso esercizio muscolare contribuisce all'aumento delle dimensioni delle fibre muscolari ma non del loro numero: ogni singola fibra diventa più grossa.
La stanchezza si manifesta quando i muscoli non reagiscono agli stimoli provenienti dai nervi e quindi non si contraggono; ciò può essere causato da eccessivo esercizio muscolare, da insufficiente circolazione del sangue, da mancanza di cibo e di ossigeno, o da malattia.
L'organismo si sente affaticato per progressivo accumulo nei muscoli di acido lattico, prodotto che si forma nel corso della scissione di sostanze, come il glicogeno, destinate a fornire energia per la contrazione muscolare in condizioni anaerobiche, ossia in mancanza di ossigeno.
L'afflusso ai muscoli di sangue ossigeno consente una graduale eliminazione dell'acido lattico, che viene in parte trasformato in acqua e anidride carbonica e in parte ritrasformato in glicogeno, il che consente ai muscoli il ritorno alla normalità e la scomparsa della sensazione di fatica.
I muscoli quando si contraggono compiono un lavoro. Avendo bisogno di energia la ricavano dalla combustione delle sostanze nutritive portate dal sangue che in essi circola. In attività, nel bruciare i materiali energetici, utilizzano una quantità di ossigeno 20 o 30 volte maggiore di quando sono in riposo. L'energia chimica potenziale, contenuta nei materiali nutritivi, viene trasformata in energia termica, meccanica, elettrica. L'energia meccanica e' necessaria a far scattare il sistema contrattile ed a produrre lavoro muscolare. Nella combustione si formano anche sostanze di rifiuto, che il sangue provvede ad eliminare. Quando il sangue, non riesce a portar via del tutto queste sostanze, si forma un accumulo di veleni che provoca la sensazione di affaticamento muscolare. In condizioni normali, i nostri muscoli presentano un particolare stato di tono, vale a dire uno stato permanente di contrazione parziale, il quale consente l'equilibrio statico del corpo e dei suoi organi. Il tono muscolare e' quindi l'espressione dello stato della continua attività muscolare.
Le unità motorie del muscolo sono fondamentalmente di due tipi: unità motorie lente (fibre rosse), unità motorie rapide (fibre bianche).