Tumori della tiroide
Cosa sono
Il tumore della tiroide può essere benigno o maligno.
Un nodulo tiroideo neoplastico è provocato da una crescita anomala di un gruppo di cellule, da cui hanno origine adenomi (tumori benigni) o carcinomi (tumori maligni).
Il tumore maligno o cancro della tiroide non è molto comune: oggi rappresenta l'1-2% di tutte le neoplasie.
Tumori benigni
- Adenoma tossico o morbo di Plummer (noduli di tessuto tiroideo iperfunzionante)
- Adenoma follicolare
- Gozzo multinodulare
Altri tumori: lipomi, emangioma e teratomi
Tumori maligni
Carcinoma papillare (circa 75% dei carcinomi differenziati)
origine: cellule follicolari
Carcinoma follicolare (circa il 15% dei carcinomi differenziati)
origine: cellule follicolari
Carcinoma midollare
origine: cellule parafollicolari (o cellule C) secernenti calcitonina
Carcinoma anaplastico o indifferenziato (<1%)+
Altri tumori:
- Linfoma maligno tiroideo
- Sarcoma
- Metastasi da altre neoplasie
Fattori di rischio
- Esposizione a radiazioni (es. radioterapia)
- Gozzo
- Tiroidite di Hashimoto
- Predisposizione familiare
- Sesso femminile
- Età avanzata
Sintomi
- Nodulo/massa percepibile in corrispondenza della tiroide
- Segni clinici di ipertiroidismo o ipotiroidismo
- Gonfiore dei linfonodi del collo
- Difficoltà nel deglutire, dispnea, raucedine e cambiamenti nella voce (fenomeni compressivi)
Diagnosi
Esame obiettivo: ispezione e palpazione della tiroide
Analisi del sangue
- Funzionalità tiroidea: dosaggio ormoni tiroidei e TSH (ormone tireostimolante)
- Dosaggio della calcitonina (marcatore del carcinoma midollare)
Esami strumentali
- Ecografia: dimensioni, struttura (solida, liquida o mista), caratteristiche dei margini, grado di vascolarizzazione, rapporti del nodulo con la ghiandola tiroidea e i tessuti circostanti
- Scintigrafia: attività endocrina del nodulo (nodulo caldo vs. freddo)
- Esame citologico mediante agoaspirato: conferma la diagnosi di cancro della tiroide
- TAC o risonanza: stato dei linfonodi, rapporti del nodulo con collo e torace
Trattamento
La chirurgia è il trattamento più utilizzato: l'asportazione coinvolge, di solito, tutta la ghiandola, nonché i linfonodi interessati.
Dopo l'intervento, il paziente viene sottoposto terapia ormonale sostitutiva.
A completamento, il paziente può essere sottoposto a terapia con iodio radioattivo (terapia radiometabolica): elimina l'eventuale tessuto residuo.
La chemioterapia è indicata nel caso di tumori altamente aggressivi o in presenza di metastasi a distanza.
Nella grande maggioranza dei casi, questi tumori sono scarsamente aggressivi e curabili.