Allattamento e alimentazione
Latte - Latte di soia - Lattosio - Allattamento al seno - Latte materno - Allattamento e alimentazione
Quello dell'allattamento è un periodo molto importante a livello nutrizionale, in quanto il latte materno contiene tutti gli anticorpi ed i principi nutritivi necessari per la corretta crescita del bambino. L'alimentazione seguita in questa fase, e ancor prima in gravidanza, condiziona pertanto in misura importante la secrezione lattea, con ripercussioni psicologiche sia sulla madre che sul bambino.
L'allattamento materno può essere protratto fino al sesto-settimo mese di vita, in quanto, successivamente, la secrezione lattea - anche se sufficiente dal punto di vista quantitativo - non riesce più a sostenere da sola le aumentate esigenze di sviluppo del bambino.
Nella seguente tabella è riportata la quantità puramente indicativa di latte che il bambino dovrebbe assumere dal primo al quinto mese:
1° mese | 600-650 grammi |
2° mese | 650-700 grammi |
3° mese | 700-750 grammi |
4° mese | 750-800 grammi |
5° mese | 800-850 grammi |
L'alimentazione della nutrice dovrà avvalersi di alimenti proteici, come latte e latticini, ricchi, tra l'altro, di calcio, fosforo e vitamina A, elementi essenziali per la buona salute della madre e del neonato.
Pesce, uova e carne contribuiranno, invece, a coprire il fabbisogno di acidi grassi ed amminoacidi essenziali, ferro, minerali e alcune vitamine. Gli oli vegetali, da usare preferibilmente crudi, sono particolarmente utili, grazie al loro prezioso carico di acidi grassi e vitamine liposolubili. Frutta, verdura, legumi e cereali contribuiranno, infine, a completare il quadro nutrizionale, soddisfando le richieste di fibre, vitamine e oligoelementi. Da moderare, invece, la presenza di zuccheri nella dieta, ricchi sì di calorie ma "vuoti" dal punto di vista nutrizionale, perché troppo poveri di vitamine, minerali e amminoacidi essenziali.
Non va trascurato, infine, il corretto apporto di liquidi, molto importante per la regolazione dell'equilibrio idro-salino, per l'eliminazione delle scorie azotate e soprattutto per la formazione del latte materno, nel quale l'acqua si aggira intorno all'80%. La quantità consigliata di acqua è almeno di 2 litri al giorno (basti pensare che l'acqua costituisce più del 75% in peso dell'intero organismo), generalmente a basso residuo fisso (oligominerale), alternandola con una a media mineralizzazione, preferibilmente calcica e comunque con una concentrazione di nitrati inferiore ai 10 mg/litro. La raccomandazione di ricorrere ad un'acqua calcica deriva dall'aumentato del fabbisogno di calcio che caratterizza l'intero periodo di allattamento (circa 1200 mg/die); inoltre tale esigenza, può essere soddisfatta integrando la dieta con latte, yogurt o formaggi, alimenti notoriamente ricchi di questo minerale.
Alimentazione e allattamento, alcuni consigli
L'allattamento al seno richiede alla madre un costo energetico stimato intorno alle 500 calorie al giorno; per ciò è opportuno aumentare l'apporto calorico della propria dieta di un analogo valore, rivolgendosi comunque al proprio centro di assistenza per ricevere indicazioni alimentari personalizzate, dato che tale valore è fortemente influenzato dall'andamento dietetico e psicofisico della gravidanza.
Quindi, durante la gravidanza e l'allattamento, non occorre semplicemente chiedersi quanto mangiare ma come farlo e cosa includere nella propria dieta, rivalutando l'alimentazione nell'aspetto quantitativo e in quello qualitativo. Per questo sono consigliati alimenti freschi o surgelati, preparati con metodi di cottura semplici (al vapore, al cartoccio ecc.), evitando quelli meno salutari come intingoli, fritture e grigliature (tanto più nocive quanto maggiori sono le parti carbonizzate dell'alimento).
Inoltre è sconsigliato l'uso di cibi che contengono spezie ed aromi troppo forti, come aglio, acciughe, ketchup, asparagi, cavoli, cipolle, curry, formaggi (come il gorgonzola), peperoni, zenzero, etc. Il bambino, infatti, potrebbe non apprezzare il sapore del latte materno influenzato da quello di questi alimenti. Per questo motivo la madre deve adeguare la propria nutrizione in base alle esigenze e alle reazioni del neonato. Anche altri cibi come carni insaccate, selvaggina, crostacei, molluschi e uova o carni crude, devono essere consumati con moderazione perché possono dare disturbi intestinali al bambino, specialmente la carne conservata che è spesso ricca di nitrati e talvolta anche di nitriti, sostanze potenzialmente pericolose per la madre ed il neonato.
Si deve evitare il consumo di cibi o bevande che favoriscono la formazione di gas nell'intestino, come fagioli, frullati, lieviti e latticini, soprattutto se il piccolo soffre di coliche, e limitare l'uso di caffeina (al massimo tre tazzine al giorno) e alcol (al massimo un bicchiere di vino o birra a fine pasto, assolutamente vietati i superalcolici).
Anche l'uso di medicamenti come aspirina, colliri, rabarbaro ed atri purganti o lassativi, può comportare variazioni al latte materno; per questo motivo tali medicinali devono essere assunti soltanto sotto stretto controllo medico.
L'integrazione vitaminica intrapresa durante la gravidanza viene spesso estesa a tutta la durata dell'allattamento. In ogni caso, è bene ribadire la fondamentale importanza del preventivo consulto medico, specialmente quando si devono prendere iniziative di questo genere.
Per evitare effetti allergizzanti o sintomi come gonfiore intestinale, diarrea ed eruzioni cutanee, è opportuno escludere agrumi, frutta secca ed in particolare arachidi, dadi per brodo, frutti di bosco, pomodori, latticini, crostacei, molluschi e cioccolato ; soprattutto se esiste una predisposizione familiare al problema, è buona regola osservare le reazioni del piccolo. Ovviamente in tali casi è d'obbligo un immediato consulto con il pediatra.
Oltre alle raccomandazioni nutrizionali presenti in questo articolo e a quelle fornite dal pediatra, considerate anche che - nella maggior parte dei casi - occorrono circa 10-12 mesi per recuperare il peso e la forma fisica antecedenti la gravidanza. L'allattamento non è certo il momento migliore per intraprendere una dieta dimagrante, prima di farlo pensate alla salute del piccolo.